L’atelier Arte, associazione culturale di Matera, ospita dal 20 settembre all’11 ottobre la mostra dell’artista Bruno Lucchi in due location particolarmente suggestive: presso lo studio d’arte di via Bruno Buozzi 152 saranno installate le porcellane mentre la chiesa di Santa Maria De Armenis ospiterà le sculture. Abbiamo raggiunto al telefono l’artista Lucchi, pronto a trasferirsi da Trento a Matera per partecipare in serata al vernissage. Prima domanda: ha già pensato di ispirarsi ai Sassi per una prossima scultura? “A Matera non ci sono mai stato ma la mia personale che sarà inaugurata nella vostra città mi intriga e mi affascina moltissimo. Ho conosciuto Matera attraverso un libro fotografico di Mario Vidor. Lucchi sceglie le località che ritiene importanti sotto il profilo artistico e Matera è stata inserita nei suoi appuntamenti proprio per questo motivo. Di solito faccio un viaggio all’anno alla ricerca di nuovi posti suggestivi. Sono stato nel deserto libico, a Katmandu, nel Nepal, nello Yemen e Matera la scoprirò da giovedì sera. Poi avrò la fortuna di partecipare anche alla Notte Bianca, quindi posso ritenermi davvero fortunato.”
Come nasce l’arte in Lucchi? “Sono nato come pittore, poi ho deciso di dedicarmi alle ceramiche e quindi ho cominciato a lavorare l’argilla nel mio laboratorio. In questo modo è nato quello che io chiamo “Paesaggio e tracce” e da qui sono passato al tridimensionale attraverso quello che io chiamo “Menhir”. Per me questi Menhir erano delle presenze e hanno preso una forma umana. E’ nato così l’androgeno”.
La scultura è diventata così la forma d’arte preferita di Lucchi, vero? “La scultura mi ha aperto le porte dell’arte, tanto che si contano circa 160 le personali presentate in tutto il mondo. Quest’anno ho presentato una mostra in Costa Azzurra e una in Provenza e tutt’ora è in corso una mostra a Bellaggio sul lago di Como. A giugno ho realizzato una scultura sulla pietra della scogliera di Carole, dove si sono cimentati prima di me i più importanti scultori italiani”.
Set 20