Mercoledì 24 febbraio alle ore 17,30 presso il Circolo Ufficiali F.A. d’Italia all’interno del Palazzo Barberini di Roma il Centro Studi “Lucani nel Mondo” di Roma promuove un convegno su “Il Terrorismo in Italia: forme, contesti, vittime”per ricordare le vittime lucane Giovanni Saponara, originario di Salandra, Antonio Santoro originario di Avigliano e Carmine Pio Remollino originario di Baragiano. A margine del dibattito sarà presentato il libro “Le verità nascoste. Il terrorismo rosso in Italia “11920-2007” di Gianfranco Di Santo. Al presidente Antonio Pilieri chiediamo le motivazioni di questo convegno: “Il terrorismo è stato un periodo traumatico per il nostro Paese – afferma Pilieri – e non mancano, purtroppo, anche oggi segnali preoccupanti specie a livello internazionale. Perciò si rende necessario riflettere sulle radici culturali politiche e sociali, sui collegamenti internazionali, sulle cause che scatenarono tanta violenza negli anni ’70 e ’80. Una intera generazione aspirava a nuovi orizzonti. Aveva un sogno che una esigua minoranza trasformò in tragedia collettiva. Così, l’odio ideologico puntò all’attacco dello Stato democratico. I fautori di questa ideologia si ritenevano combattenti di una lotta armata di liberazione e pensavano di avere il sostegno della massa. Così, con la strategia della tensione combattevano il sistema Stato e per loro servire lo Stato era diventato un atto di morte. Uccisero politici, magistrati, economisti, carabinieri, poliziotti, ma anche cittadini comuni. Nella società si avvertiva uno “stato di assedio”, un senso di impotenza. Le logiche della violenza prevalsero sulle ragioni politiche e la lotta armata distrusse la politica come partecipazione collettiva e impegno personale. Il terrorismo – continua Pilieri – si configurava così, come male oscuro della democrazia. Questa “lunga notte” della Repubblica conterà 2712 attentati terroristici, 768 feriti e 351 morti. Tali caratteristiche interrogano, tuttora, la coscienza civile, suscitando un impegno a conoscere le dinamiche di un fenomeno che3 creò divisioni e spaccati”. Ma il convegno ha un’altra motivazione di fondo. Ce la può illustrare? “E’ quella di rendere omaggio alle vittime del terrorismo, a coloro che hanno perso la vita per la difesa dei valori della legalità e della giustizia. Si ricordano le vittime lucane del terrorismo, mi riferisco a Giovanni Saponara, originario di Salandra, agente di P.S. di scorta del magistrato Francesco Coco ucciso insieme a questi l’8 giugno 1976 a Genova; Antonio Santoro originario di Avigliano, comandante guardie penitenziarie del carcere di Udine 6giugno 1978; Carmine Pio Remollino, originario di Baragiano ucciso nella strage di Bologna il 2 agosto 1980, ma anche quelle a quelle “vittime sopravvissute”, le vedove, i figli, i genitori che attendono ancora giustizia e sulle quali non poche volte è caduto il silenzio. L’altra motivazione che dà vita e senso al convegno è quella di indicare ai giovani che la memoria e la storia sono forze che orientano la costruzione del futuro, che il fanatismo è negazione dell’umanità e che la cultura della tolleranza è base della comunità civile”.
Al convegno interverranno Gianfranco Di Santo sostituto Commissario Polizia di Stato, Giovanni Fasanella, giornalista di “Panorama” e Giovanni Ricci, figlio del Movc App CC Domenico Ricci caduto in via FAni il 16 marzo 1978.
Le conclusioni sono affidate al presidente del Consiglio Regione Basilicata Prospero De Franchi.