In una calda notte di primavera, una giovane donna cammina nel centro esatto della strada statale. È nuda e coperta di sangue. A stagliarla nel buio, i fari di un camion sparati dritti su di lei. Quando, poche ore dopo, la ritroveranno ai piedi di un autosilo, la sua identità verrà finalmente alla luce: è Clara Salvemini, prima figlia della piú influente famiglia di costruttori locali. Per tutti è un suicidio. Ma le cose sono davvero andate cosí? Cosa legava Clara agli affari di suo padre? E il rapporto che la unisce ai tre fratelli – in particolare quello con Michele, l’ombroso, l’instabile, il ribelle – può aver giocato un ruolo determinante nella sua morte? Le ville della ricca periferia barese, i declivi di ogni rapida ascesa sociale, le tensioni di una famiglia in bilico tra splendore e disastro: utilizzando le forme del noir, del gotico, del racconto familiare, scandite da un ritmo serrato e da una galleria di personaggi e di sguardi che spostano continuamente il cuore dell’azione, Nicola Lagioia mette in scena il grande dramma degli anni che stiamo vivendo. L’intensità della scrittura – mai cosí limpida e potente – ci avviluppa in un labirinto di emozioni, segreti e scoperte, che interseca le persone e il loro mondo, e tiene il lettore inchiodato alla pagina.
Clara è magnetica. Illumina le stanze in cui entra o le oscura, a seconda della tempesta che l’accompagna. L’ultima volta che l’hanno vista viva, camminava nuda nel centro della statale Bari-Taranto. Questa è la storia di due giovinezze, una famiglia, una città, delle colpe dei padri annidate nella debolezza dei figli, di un mondo dove il denaro può aggiustare ogni cosa fino all’attimo preciso in cui è già troppo tardi. Al centro c’è un corpo di donna chiuso nello sguardo di tutti quelli che hanno creduto di poterlo possedere, e intorno l’abissale cruenta vanità del potere. Mobile e intenso, La ferocia è un libro che costruisce un mondo – il nostro.
Nicola Lagioia, scrittore barese, esordisce nel 2001, con il romanzo Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) pubblicato da Minimum fax (Premio Lo Straniero). Nel 2004 pubblicato per Einaudi il romanzo Occidente per principianti (Premio Scanno, finalista Premio Bergamo, finalista Premio Napoli). Nel 2005 pubblica, per Einaudi Stile Libero, 2005 dopo Cristo, romanzo scritto assieme a Francesco Pacifico, Francesco Longo e Christian Raimo, firmato con il nome collettivo di Babette Factory. Dirige nichel, la collana di letteratura italiana di minimum fax. Nel 2010 è alla conduzione di Pagina 3, la rassegna quotidiana delle pagine culturali trasmessa da Radio3. Con il romanzo Riportando tutto a casa edito da Einaudi, si aggiudica il premio Siae – Sindacato scrittori, il premio Vittorini, il premio Volponi, il Premio Viareggio 2010 per la narrativa. Nel 2013 e nel 2014 è tra i selezionatori della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.