La città di Ferrandina si arricchisce di una raccolta editoriale “A ckìede tìembe..!” Personaggi, luoghi e fatti della memoria ferrandinese, con un libro che presenta in copertina un costume ottocentesco di donna ferrandinese denominato “Acquerello” di Nicola Pavese. L’opera è curata da Nicola Pavese e Filippo Radogna per i tipi della tipografia Arteprint di Matera. Una pubblicazione in uscita per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia ((1861-2011) e per il decennale di fondazione dell’Associazione “La Cupola Verde” . E’ un antologia realizzata in concomitanza con l’assegnazione del titolo di “Città” a Ferrandina e che raccoglie una selezione degli articoli scritti per il mensile “La Cupola Verde-Notizie” che vanno dal 2002 al 2011. Un testo che rinnova la memoria dei ferrandinesi e che nel contempo consente ai giovani di poter leggere quanto si è verificato nel proprio paese, oggi “città” aprendo ampi dialoghi, discussioni e disquisizioni. Un lavoro straordinario per il modo in cui è stato centellinata preziosamente ogni chicca informativa scritta da diversi autori che hanno consentito questo enorme lavoro culturale. Un libro gradevole nell’impostazione, nelle pagine e nella sequenzialità storica. Nel racconto fatto dai singoli “articolatori” c’è anche un certo trasporto poetico per cui la lettura di fa abbastanza seguita, partecipata e approfondita. Inpreziosita dalla quantità di foto in bianco e nero l’opera si fa sempre più piacevole nello stile e nella forma e per questo non può mancare nelle librerie degli abitanti di Ferrandina. Si può considerare un libro madre o un libro padre perché generazioni si avvicendano nel momento in cui si parla della città di Ferrandina e del suo pulsare della vita che ha fatto storia. Ogni Comune ha la sua storia e questo libro di Nicola Pavese e Filippo Radogna sottolinea tutti gli eventi. Oggi il libro è uno spaccato di sociologia e antropologia del luogo e della gente e si snoda attraverso il racconto dei mestieri, della terra, delle produzioni, si sofferma sulle tradizioni e le consuetudini e continua con la vita sociale e culturale, contempla la religiosità, avverte “l’incanto della Banda, osserva un mosaico di fatti e avvenimenti, conferma il valore della memoria, indaga sulla storia di uomini importanti della città di Ferrandina, riporta memorie del calcio giocato e chiude con una domanda: “con quale identità? Ecco, questa l’opera editoriale per Ferrandina e di Ferrandina di cui ognuno può fare tesoro di quanto è raccontato, di quanto è narrato.
Carlo Abbatino