Istituita a Matera la Biblioteca Storica dell’Agricoltura. La struttura è intitolata al compianto divulgatore agricolo Vincenzo Valicenti.
Un fondo storico di grande pregio comprendente arredi d’epoca, strumentazioni tecnico -scientifiche e circa quattromila testi e volumi, attinenti la fitopatologia e le altre discipline agrarie, molti dei quali in copia unica e di notevole interesse storico e didattico, rivenienti dalla ex Cattedra Ambulante di Agricoltura di Matera e dal disciolto Ispettorato Provinciale Agricoltura di Matera saranno presto disponibili al pubblico. Su proposta dell’assessore alla Formazione, Lavoro Cultura e Sport, Vincenzo Viti, la Giunta regionale ha istituito a Matera la Biblioteca Storica dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale di Basilicata. La struttura è intitolata a Vincenzo Valicenti (Rotondella 1920 – Matera 2007) che ha operato a favore del mondo agricolo lucano nel suo ruolo di pubblico funzionario nei segmenti della divulgazione agricola, dell’associazionismo, dell’innovazione tecnica, e della fitopatologia.
“Abbiamo ritenuto opportuno – spiega l’assessore Viti di istituire formalmente, presso la sede di Matera del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata la Biblioteca Storica dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale di Basilicata poiché la gestione di tale pregiato materiale storico richiede una particolare competenza nella tenuta e custodia, già acquisita e svolta sin dal 2002 da funzionari facenti capo a questa struttura. Tale biblioteca tecnica – aggiunge Viti – può e deve essere incrementata con le riviste specializzate che pervengono all’Ufficio Fitosanitario ed alle altre strutture Dipartimentali, nonché dagli acquisti di testi a carattere scientifico attinenti al settore agricolo e fitosanitario”.
L’accesso al pubblico, l’aggiornamento, la catalogazione e la manutenzione del materiale saranno anche curati dall’Ufficio Fitosanitario di Matera senza oneri aggiuntivi a carico della Regione.
BIBLIOTECA STORICA AGRICOLTURA: CIA, PUNTO FERMO IN ATTIVITA’ DOCUMENTAZIONE
“L’istituzione a Matera della Biblioteca Storica dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale di Basilicata colma una lacuna e mette finalmente un punto fermo nell’attività di documentazione su tutto ciò che riguarda la storia del mondo agricolo e quindi dei principali soggetti sociali”. E’ il commento di Paolo Carbone responsabile Ufficio Economico della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori. “Diamo atto all’assessore Viti – aggiunge – di aver portato a termine un antico progetto di recupero del materiale riveniente dalla ex Cattedra Ambulante di Agricoltura di Matera e dal disciolto Ispettorato Provinciale Agricoltura di Matera. E siamo certi che anche le confederazioni del mondo agricole saranno coinvolte nel comitato scientifico che animerà le iniziative della biblioteca materana per contribuire alle iniziative di seminari ed incontri.
La Cia – continua Carbone- è convinta che conoscere la storia e il passato aiuta a svolgere e a fare bene il proprio lavoro di sindacato delle comunità dei territori, ad evitare gli errori che sono stati pure commessi. Contadini sono i padri operosi dell’umanità e per questa si sacrificano e sopportano da sempre, proprio come dei buoni padri. In questi anni la Cia specie nelle aree rurali più interne ha svolto un’azione importante di tutela, di rappresentanza di consulenza agli agricoltori e alle loro famiglie. Forse qualche volta si è spinta più avanti di quanto doveva, se penso – dice Carbone – che già nei primi anni ottanta, quando non erano in molti a parlare di qualità di tipicità, di salubrità delle produzioni, di agriturismo, di turismo rurale, di energie alternative in agricoltura (quella che oggi si chiama multifunzionalità)”.
Carbone ricorda i progetti per i quali la Cia sta lavorando da tempo: di sicuro interesse la proposta di cooperazione culturale tra l’Istituto “Alcide Cervi” che ha sede a Gattatico di Reggio Emilia, costituito il 24 aprile del 1972 a Reggio Emilia per iniziativa dell’Alleanza Nazionale dei Contadini (oggi Confederazione Italiana Agricoltori) e il Centro Documentazione di Tricarico, in quanto la memoria storica per le comunità rurali, i “cafoni” di Rocco Scotellaro, è fondamentale e ci richiama la necessità di realizzare un progetto analogo al Cervi e in stretta sintonia. L’obiettivo è di continuare a riflettere sui “nonni”, un tempo zappaterra, degli attuali moderni imprenditori agricoli, dei rapporti fattivi con Rocco Mazzarone, Carlo Levi, Manlio Rossi Doria, Peppino Avolio, essenziali alla formazione dell’attuale strategia moderna della nostra confederazione”.