Matera è candidata a capitale europea della cultura nel 2019. Una sfida che si può vincere solo se tutti insieme lavoriamo per questo grande obiettivo. E per sprigionare le migliori energie che ancora credono nel nostro territorio e scongiurare la fuga dei cervelli verso il centro-nord italiano piuttosto che all’estero occorre creare un centro polivalente e multifunzionale in grado di ospitare non solo iniziative culturali in senso stretto ma anche incontri in cui la cultura diventa davvero un bene popolare, alla portata di tutti.
Il sogno di dar vita ad uno spazio innovativo e intelligente per la creatività culturale a Matera è stato ribadito nella Mediateca provinciale durante la presentazione del volume “Il Guerrieri di Matera”, in cui si esalta l’attività artistica di un grande personaggio di origini grottolesi, nato a Matera e che si è fatto apprezzare a Roma e all’estero per le sue doti di regista, drammaturgo, sceneggiatore, critico teatrale e saggista.
All’incontro sono interventi il Presidente del Circolo La Scaletta Ivan Focaccia, il Presidente dell’Associazione “Per un teatro a Matera” Franco Lisanti, l’editore Giuseppe Barile e l’autore della pubblicazione Raffaello de Ruggieri e l’assessore provinciale Michele Grieco, che ha sottolineato l’assenza presso il Comune di Matera di un archivio storico culturale della nostra città. Ai partecipanti è stata riservata una copia omaggio del volume dedicato a Gerardo Guerrieri.
Particolarmente apprezzati gli interventi di Ivan Moliterni, giornalista materano che ha lasciato la propria terra ed pronto a dirigere una rivista bimestrale di critica cinematografica, l’architetto Piergiorgio Corazza, il presidente dei gruppo giovani del circolo La Scaletta Vincenzo Vaccaro e Federico Boenzi. Prima delle conclusioni affidate a Raffaello De Ruggieri spazio ad una lirica sul tema composta da Antonio Colandrea e declamata dall’avvocato Mimì Orlandi. In chiusura Raffaello De Ruggieri ha sottolineato il clima difficile nel quale la città si trova a vivere questa sfida per la candidatura a capitale europea della cultura nel 2019. “Faccio parte del Comitato Matera 2019 e ho ribadito ai miei colleghi che gli eventi della città devono essere prodotti a Matera dai materani. Purtroppo la mia posizione è minoritaria ma io invito i giovani che amano questa città ad avviare quella “rivoluzione” culturale che può dare la scossa all’attuale classe politica. Questa città continua ad incantare tanti personaggi importanti e potrebbe vivere di cultura creando occupazione e sviluppo attraverso industrie culturali. Ricordo quando Paul Newman arrivò a Matera e pensò di avviare nei Sassi un studio per gli attori. Un progetto ambizioso che non si è concretizzato per i rancori che purtroppo si registrano all’interno della nostra città. Ma non è stata l’unica occasione perduta. Penso al Museo demoetnoantropologico, al museo del cinema, alla scuola di restauro da insediare nel complesso di Santa Lucia e frutto di un’intesa avviata dall’ex sindaco Buccico con il presidente della Regione all’epoca in carica Vito De Filippo. Matera potrebbe diventare una delle quattro capitali italiane per quanto riguarda il restauro assieme a Roma, Frenze e Torino ma dal 1986 stiamo pestando acqua nel mortaio. Eppure il turismo crea occupazione nella nostra città. Lo dimostrano le iniziative che abbiamo avviato nel Musma, nella chiesa rupestre di Madonna delle Virtù e nella Cripta del peccato originale, tre siti che impiegano complessivamente dieci persone. Si potrebbe fare molto più e io che sono arrivato a 79 anni invito i giovani adesso agire con furore e determinazione per dare la svolta a questa città. Per concludere mi affido ad una frase di Tonino Bello: “I sogni hanno bisogno delle gambe per realizzarsi, chi non sogna resta fermo”.
Michele Capolupo
Biografia di Gerardio Guerrieri
Gerardo Guerrieri, nato a Matera il 4 febbraio 1920 e moro a Roma il 24 aprile 1986 si trasferisce prima in Lombardia per le esigenze professionali del capofamiglia Michele, medico condotto a Oreno di Vimercate, e poi si sposta nel 1932 a Roma, dove frequenta le scuole superiori e intraprende gli studi universitari. E’ qui che matura le prime esperienze in campo teatrale per fondare nel 1939 il “Teatro Universario”, la compagnia con la quale fa il suo esordio da regista mettendo in scena opere di autori europei e americani. In questi anni si forma anche come critico teatrale e redattore letterario di un settimanale universitario. Nel dopoguerra dopo aver collaborato con diversi giornali tra cui La voce operaia e L’Unità, si dedica assieme a Paolo Grassi alla collana editoriale “Collezione di teatro”, delle Edizioni Einaudi, attività che permette a Guerrieri di introdurre in ITalia gran parte della drammaturgia straniera. Nel 1946 entra nella compagnia italiana di prosa di Luchino Visconti in qualità di vicedirettore e di consulente del repertorio. Ed è proprio Gerardo Guerrieri a suggerire i testi da portare in scena curandone la traduzione e l’adattamento. Si interessa anche di cinema e collabora con Vittorio De Sica per i film Sciuscià e Ladri di biciclette. Nel 1950 è tra i primi collaboratori del terzo programma radiofonico della Rai, l’antenato di Radio 3 e negli anni diventerà un prolifico autore di radiodrammi.
Negli anni Cinquanta si occupa di traduzioni e adattamenti per spettacoli teatrali di grandi autori come Anton Cechov, Arthur Miller, Tennessee Williams, August Strindberg, Eugene Gladstone O’Neill e Williamo Shakespeare. Al materano Guerrieri si deve anche la prima diffusione in Italia delle teorie di Konstantin Sergeevic Stanislavkij. Nel 1957 con la moglie Anne d’Arbeloff e affiancato da illustri promotori quali Vittorio Gassman, Michelangelo Antognoni, Carlo Levi, Alberto Moravia, Federico Fellini, Ennio Flaviano e Cesare Zavattini, fonda il “Teatro Club”, un centro internazionale di cultura teatrale che intende promuovere in Italia i migliori spettacoli stranieri sia della tradizione che di avanguardia. Dal 1969 al 1977 con il “Teatro Club” organizza il “Premio Roma”, una rassegna internazionale delle arti dello spettacolo. In particolare alla figura di Eleonora Duse dedico tre mostre e un importante convegno in occasione del centenario della nascita dell’attrice. Dal 1974 al 1981 riprende l’attività di critico teatrale scrivendo per il quotidiano “Il Giorno”. Il 24 aprile 1986 lasciò la sua casa e di Guerrieri non si ebbero più notizie fino a due settimane più tardi: il 7 maggio il suo corpo senza vita venne ritrovato nelle acque del Tevere vicino al ponte Giugliemo Marconi. Gerardo Guerrieri è sepolto nel cimitero di Grottole. Artista poliedrico, Guerrieri si è distinto per quasi mezzo secolo nelle sue numerose attività artistiche tanto da essere considerato negli Stati Uniti un moderno Leonardo. Animato da una profonda passione intellettuale che si sposava ad uno spiccato perfezionismo, conosceva un’arte raffinatissima nella scrittura sia saggistica, sia giornalistica, sia come traduttore. Per sua indole preferì rimanere dietro le quinte ma Guerrieri è considerato comunque un grande esponente della cultura italiana del dopoguerra. Alla sua morte ha lasciato numerosi documenti, inediti e frammenti incompiuti che sono conservati presso il Dipartimento di italianistica e spettacolo dell’Università “La Sapienza” di Roma. I suoi saggi più importanti furono pubblicati postumi, con una prefazione a firma di Giorgio Prosperi.
La fotogallery della presentazione del libro “Il Guerrieri” di Matera (foto www.sassilive.it)