Nonostante abbia ottenuto l’attenzione mediatica solamente negli ultimi mesi, grazie al programma Mission della Rai, l’organizzazione umanitaria Intersos negli ultimi vent’anni è sempre stata in prima linea in tutti i conflitti internazionali, essendo una delle forze di sostegno di migliaia di popolazioni disagiate, dedicandosi a profughi, rifugiati e sfollati. Di questo, e di molto altro, si è discusso nella biblioteca comunale “Massimo Rinaldi” di Policoro nella conferenza stampa di presentazione del libro “Abbiamo stretto molte mani. Venti anni nelle emergenze umanitarie”, scritto da Sonia Grieco ed edito da Carocci. L’opera realizzata dalla giornalista professionista e reporter, nativa di Marconia, è una lente d’ingrandimento su tutte le iniziative che Intersos ha svolto negli ultimi decenni, in un quadro geopolitico assai più ampio di quanto si possa pensare, attraverso un reportage che vanta innumerevoli testimonianze di addetti ai lavori e degli stessi protagonisti assistiti proprio da Intersos. “Questo libro ha una grande particolarità: non può essere giudicato, va soltanto letto con grande attenzione – ha commentato il professor Francesco Roseto del Presidio del Libro “Magna Grecia” – questa raccolta di racconti e testimonianze è un’opera pregevole e che, senza pregiudizi, ci racconta di uno spaccato del mondo “poco conosciuto”, l’Africa, con tutte le sue contraddizioni e le sue qualità. L’Africa ha un bisogno continuo di aiuto perché da sempre è il paese delle emergenze: il lavoro di Intersos e dei suoi operatori è fondamentale affinché, in quelle terre, gli uomini e le donne possano mantenere la propria dignità”. Dopo Roseto, è stata la dottoressa Francesca Salvatore, studiosa di Relazioni Internazionali presso l’Università del Salento, a parlare del libro ponendo l’attenzione su quanto di buono le organizzazioni non governative facciano a dispetto di chi, sia nel mondo politico che accademico, ne criticano gli interventi. Ma perché l’Africa e perché Intersos? Nel suo libro la Grieco si sofferma nello specifico raccontando la situazione del Sudan del Sud, luogo dove la stessa reporter è stata. Lo stato africano, nato solamente nel 2011, è la zona del mondo dove l’organizzazione umanitaria Intersos è più impegnata. La Grieco quindi parte proprio da lì quando nel 2011 decide di partire per il Sudan del Sud con l’obiettivo di realizzare un’intervista, che poi diventeranno decine di racconti e testimonianze. Da qui l’idea di creare un vero reportage con le voci degli stessi protagonisti che vivono in condizioni al limite della sopravvivenza, dove la privazione materiale e spirituale è l’abitudine. “In questa terra dilaniata dalle guerre e dalle vendette – conclude la Grieco – ogni principio, dovere o diritto civile non esiste più da tempo. In più, delle tragedie che il Sud Sudan vive ogni giorno, non c’è traccia sui media nazionali e internazionali. Questo fa del continente africano la terra più bisognosa di aiuti, di forze come Intersos, che cercano di sovvertire quello che il mondo industrializzato vede solo come un investimento, guardando ancora l’Africa come terra di conquista e saccheggio”.
Francesco Curreri
Complimenti, bell’articolo e bel libro.