Il prossimo 20 maggio Al Bano compirà 69 anni ma se il pubblico di tutto il mondo continua ad apprezzare le sue doti canore e lo considera una star del mondo dello spettacolo il cantante di Cellino San Marco, centro del brindisino a due chilometri da San Pietro Vernotico (il paese in cui è cresciuto un altro monumento della canzone italiana, Domenico Modugno) non ha perso l’umiltà di chi ha dovuto scommettere su se stesso per fare carriera e conquistare il successo. Al bano è partito dal suo paese per fare fortuna a Milano ma prima di entrare nel clan di Celentano ha fatto il muratore e il cameriere. Doveva guadagnarsi da vivere per inseguire il suo sogno. Diventare un cantante e vivere di musica. Poi lo ha chiamato anche il cinema e durante il set ha conosciuto Romina Power, la donna che ha sposato e dalla quale ha avuto quattro figli. Ma come spesso accade nella vita non sempre fila tutto per il verso giusto: è arrivato prima il divorzio da Romina, poi la scomparsa della figlia Ylenia. E sul suo conto sono state scritte tante cattiverie e falsità. E’ stato in quel momento che Al bano ha smarrito la fede. Un periodo molto triste nel quale Al bano ha trovato la forza per reagire. Poi i sette concerti con Giovanni Paolo II hanno dato al cantante di Cellino San Marco quella carica giusta per ripartire con l’entusiasmo di un ragazzino che ama la vita e si sorprende per il miracolo del sole che sorge ogni mattina. In occasione della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II il vaticanista Andrea Tornelli ha proposto ad Al bano di racchiudere in un libro la storia della sua vita, il rapporto con i suoi cari e sopratutto le motivazioni che lo spingono a credere nella religione cattolica. “Nella croce ci sono due legni, uno orizzontale e uno verticale, che per me rappresentano la vita e la morte”. E’ solo una delle dichiarazioni rilasciate da Al bano durante l’incontro promosso a Matera presso l’Auditorium di piazza del Sedile dalla libreria Di Giulio per la presentazione del libro “Io ci credo. Perchè con la fede non mi sono arreso mai”. Un’ora nella quale Al Bano ha risposto alle domande della giornalista Antonella Ciervo, pronta ad estrapolare alcuni passaggi del libro per fare emergere la personalità e i valori di un uomo sempre legato alla propria terra nonostante il destino lo abbia catapultato in diversi Paesi del mondo per far emozionare il suo pubblico attraverso le canzoni che ha scritto durante la sua carriera. L’incontro in Auditorium è stato preceduto da una conferenza stampa promossa nella sala giunta del Comune di Matera. Ad accogliere il cantante di Cellino San Marco il sindaco di Matera Salvatore Adduce e l’assessore alla cultura Elio Bergantino. Dopo uno sguardo della città dall’alto e la dedica sul libro degli ospiti ad Al bano è stato consegnato un libro di foto suggestive della città di Matera, fresco di stampa. Dopo il saluto ufficiale del sindaco Adduce, che ha sottolineato il valore universale e la bellezza straordinaria degli antichi Rioni Sassi, patrimonio da tutelare che permette a Matera di candidarsi a capitale europea della cultura nel 2019 l’assessore Bergantino ha sottolineato tre aspetti che si sposano idealmente con il tema religioso affrontato da Al Bano nella sua pubblicazione. “Il primo è quello legato alle caratteristiche del Sud, che viene ricordata per la qualità della vita, per la terra, per il cibo e per la possibilità di stare bene insieme, il secondo è legato al fatto che questa città è fonte di ispirazione per tanti artisti e il terzo, quello che certamente risulta in sintonia con il libro, si riferisce al sentimento religioso presente nella città di Matera, devota alla Madonna della Bruna e conosciuta come Civitas Mariae. Inevitabile in conferenza stampa fare riferimento ad un’altra passione di Albano, quella che lo ha portato a far nascere l’azienda vitivinicola che porta il suo nome e che ha sede nella contrada Curtipitrizzi di Cellino San Marco. “Un vino se non ti dà delle emozioni, che portano alla felicità, non è sicuramente un buon vino e lo stesso vale per le canzoni che ho scritto.” E sulla felicità, una parola magica che è diventata anche il tormentone di un noto successo cantato in coppia con Romina Power, Al Bano è sincero: “La felicità è come un’anguilla, quando pensi di averla acchiappata è già da un’altra parte, pertanto credo di preferire la serenità”.
Nel libro presentato anche a Matera il narratore Al bano Carrisi ripercorre tutte le fasi della sua vita senza dimenticare gli affetti più cari a partire dalle storie che gli raccontava suo padre prima di addormentarsi. Il padre, che aveva partecipato alla guerra in Albania, è venuto a mancare nel 2005 ma rivive ogni giorno anche grazie agli aneddoti raccontati nel suo libro. Un ricordo sbiadito di Padre Pio, il contatto ravvicinato con Madre Teresa di Calcutta, che ha scelto come madrina del battesimo di sua figlia Cristel, i sette concerti con Giovanni Paolo II, un rivoluzionario che ha cambiato il mondo con la fede. Nel libro c’è un percorso di vita che parte dal momento in cui Al bano era ancora in Puglia, terra sicuramente affascinante ma dalla quale si voleva fuggire perchè non c’era da mangiare. Ed era inevitabile pensare di andar via. Al Bano come tanti “disperati” ha avuto il coraggio di spostarsi da Cellino San Marco a Milano salendo sul treno della sperenza e quel viaggio lo ricorda come se fosse avvenuto qualche giorno fa. Sempre sveglio per scoprire per la prima volta le montagne, i fiumi, il mare Adriatico e tutto quello che non aveva mai visto prima tra Brindisi e Lecce. Ad Albano abbiamo chiesto se ci sono canzoni in cui è forte il legame con la fede. “Le radio hanno sempre passato Nel sole, Mattinata, Felicità, La Siepe man si conoscono poco altre canzoni come Umiltà, Un sasso nel cuore, Io ti cerco, Il bambino non è più re, Notte a Cerano, Un pugno nell’anima. Devo dire che sono queste le canzoni che amo di più, ma purtroppo le cose belle non sono mai arrivate al grande pubblico”. Al Bano racconta anche come si è sviluppata sin dalla tenera età la passione per la musica. “Mio padre ha barattato un chilo di grano per una radio e quando è tornato a casa con quella radio io non ho mai smesso di ascoltare le canzoni di Oscar Carboni, Gino Latilla, Natalino Otto, Claudio Villa e Domenico Modugno, che abitava a soli due chilometri da casa mia ed era diventato il mio idolo. Su Modugno devo raccontarvi una curiosità. Una volta sono riuscito a raggiungerlo nel camerino e gli ho chiesto un autografo ma lui mi rispose che non aveva tempo da perdere in quel momento. In quel momento ho fatto una promessa, se avessi raggiunto la popolarità non mi sarei mai comportato come Modugno. Posso dire che quella promessa l’ho mantenuta.” Curioso anche il motivo che ha portato Al Bano a partecipare all’Isola dei Famosi con sua figlia Romina junior. “E’ stata lei a chiedermi di partecipare, perchè se non l’avessi fatto sarebbe caduto un mito. Di fronte a questa cannonata non potevo dire di no e così ho deciso di accettare questa proposta. L’Isola dei famosi è stata un’esperienza molto dura, perchè non c’è molto da mangiare e le zanzare ti divorano praticamente in qualsiasi momento della giornata ma la ricorderò sempre come l’unica vacanza della mia vita”. Poi arriva l’incontro con il pubblico in Auditorium e Al Bano non resiste alla battuta: “Qui dovevo cantare, non presentare il libro”. Ma il concerto è solo rimandato, perchè Al Bano ha fatto chiaramente capire che molto presto sarà nella città dei Sassi per far sognare tutti i suoi fans con i suoi intramontabili successi.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione ufficiale del libro di Albano (foto www.sassilive.it)
fossi stato in Al Bano, avrei pensato due volte prima di accettare l’invito…vista la sfiga che ha trasmesso al povero Lucio Dalla….’