Giovedì 20 giugno 2024 alle 18:30 a Palazzo Malvinni Malvezzi si terrà l’incontro con lo scrittore Marco Malvaldi per l’ultimo appuntamento della nona edizione di Amabili Confini. Di seguito i particolari.
Volge al termine anche la nona edizione di Amabili Confini, progetto di rigenerazione sociale delle periferie mediante la narrazione, dedicato quest’anno al tema “Oblìo”. L’ultimo appuntamento si terrà giovedì 20 giugno, alle 18:30, a Palazzo Malvinni Malvezzi. La conduzione sarà affidata a Maria Rosaria Salvatore, dell’associazione Amabili Confini, che riassumerà i risultati che questa edizione ha fatto registrare e annuncerà il racconto breve vincitore del concorso per le scuole “I colori dell’immaginazione” per la categoria “giallo” (thriller, giallo). Seguirà la presentazione del libro La morra cinese di Marco Malvaldi, uscito nel 2022 per Sellerio Editore. Dialogheranno con l’autore ospite di Amabili Confini OFF, Giuditta Casale, blogger letteraria, e la docente Vanessa Vizziello. Le letture dei brani saranno curate da Anna Onorati. In chiusura, i saluti di Maria Rosaria Salvatore, dell’associazione Amabili Confini.
Marco Malvaldi (Pisa, 1974), di professione chimico, ha pubblicato con la casa editrice Sellerio la serie dei vecchietti del BarLume (La briscola in cinque, 2007; Il gioco delle tre carte, 2008; Il re dei giochi, 2010; La carta più alta, 2012; Il telefono senza fili, 2014; La battaglia navale, 2016, Sei casi al BarLume, 2016; A bocce ferme, 2018; Bolle di sapone,2021), salutati da un grande successo di lettori. Ha pubblicato anche Odore di chiuso (2011 e 2021, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti 2011), e Il borghese Pellegrino (2020), gialli a sfondo storico, con il personaggio di Pellegrino Artusi, e Milioni di milioni (2012), Argento vivo (2013), Buchi nella sabbia (2015), Negli occhi di chi guarda (2017), con Glay Ghammouri Vento in scatola (2019) e con la moglie Samantha Bruzzone Chi si ferma è perduto (2022). Nel 2023 è uscito il suo nuovo romanzo La morra cinese, sempre per Sellerio.
La morra cinese. Un fatto epocale a Pineta, il paese-mondo dei vecchietti del BarLume: dopo decenni, ha vinto la destra alle elezioni comunali e, per di più, nella persona di un neosindaco «noto per attività sociali a braccio teso». Ampelio non può crederci: «dovevo arriva’ a novant’anni solo per vedemmi di novo circondato da’ fascisti». Però, davanti al biliardo in perenne occupazione di pensionati, non tutti son d’accordo: la pensa come lui Pilade, sono invece contrari Aldo e il Rimediotti. Un bar spaccato, esattamente come in tutte le altre questioni, come per esempio la vendita, da parte della nuova giunta, del Bosco Torto, un enorme terreno che una holding vorrebbe comprare. Battibecchi a lingua sciolta e, sempre, politicamente scorretti, interrotti solo dai teneri gorgoglii dei due nuovi venuti: Matilde, la figlietta del barrista Massimo e del vicequestore Alice, e Michele, il bimbo della bella socia Tiziana con il disoccupato Marchino. Questo il contesto in cui piomba il delitto: Stefano Mastromartino, uno studente venuto in riviera da Pisa per motivi di studio, è trovato cadavere sotto le finestre della casa comunale. Visibilmente precipitato, ma non per mano propria. L’ultima telefonata a un nobile arci decaduto della zona, il conte Serra Catellani. Al vicequestore che lo interroga, Catellani spiega che il giovane stava conducendo una ricerca storica negli archivi del casato, a caccia di un vecchio carteggio. Il professor Viterbo della Normale, relatore della sua tesi, non sembra, agli occhi della investigatrice, del tutto limpido. E mentre lei guida la sua inchiesta in modo filologicamente irreprensibile alla ricerca delle fonti, nel quartier generale della maldicenza, il BarLume, si svolge un’indagine parallela, sulla base di ricordi, pettegoli e di parte, ma acuti perché a pensar male si indovina. E le due sponde della investigazione convergono verso una verità remota.
Lo spirito allegro e mordace delle commedie gialle della serie dei vecchietti del BarLume ha due caratteristiche. Da un lato l’orchestra di personaggi, surrealisticamente reali, affondati in una precisa tradizione di civiltà, dall’altro l’aderenza, ironica e vigile, alle pieghe più fini dell’attualità. Una miscela che in quest’ultimo mistero del BarLume si unisce a un intreccio classico e particolarmente complicato di magioni cadenti, antichi segreti dimenticati e bugie del presente. Un giallo comico, satirico e antiquario. Le registrazioni delle dirette di Amabili Confini sono disponibili sulla pagina facebook dell’associazione e sul canale Youtube. Come per le precedenti edizioni, anche quest’anno sarà pubblicata l’antologia digitale di tutti i racconti pervenuti, scaricabile gratuitamente dal sito www.amabiliconfini.it.