Antonella Ciervo (Cittàchelegge): “Regione Basilicata grande assente al salone del libro di Torino. Politica in silenzio ma noi non saremo complici”. Di seguito la nota integrale.
“Solo pochi giorni fa a Matera il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, commentano i dati sul fenomeno dei “Neet” (Not in Education, Employment or Training, ovvero giovani dai 18 ai 29 che non sono occupati né inseriti in percorsi di formazione) aveva annunciato alla presenza del ministro delle Politiche giovanili Fabiana Dadone: ‘Abbiamo avviato una stretta interlocuzione con tutte le rappresentanze del mondo giovanile per intraprendere una stagione di reale rinnovamento e di vero protagonismo dei giovani’. Mercoledì 25 maggio il presidente, che ha la delega alla Cultura, incontrerà i ragazzi parlando loro di futuro. Come crede di farlo se, nelle scorse settimane, ha comunicato agli editori lucani che un appuntamento strategico, fondamentale e di straordinaria potenzialità come Il Salone del Libro di Torino, non avrebbe contato sulla presenza della Regione Basilicata per mancanza di fondi? – spiega il presidente dell’associazione culturale CIttàchelegge, Antonella Ciervo che aggiunge – Il segnale non sembri un semplice caso perché illustra fin troppo chiaramente quale è la strada che l’istituzione regionale intende percorrere con eventi-spot che, in termini di sensibilizzazione alla lettura, allo spirito critico, alla conoscenza, non producono alcun effetto. I dati sulla lettura, in Italia, sono inequivocabili : nel 2021, il 36,6% degli italiani ha letto libri e quotidiani, il 22,9% legge quattro o più libri in un anno e l’Italia risulta ancora divisa in due (fonte Istat).
Al silenzio complice di tutta la politica lucana – aggiunge Ciervo – noi non vogliamo offrire una comoda sponda. Non ci volteremo dall’altra parte e ci aspettiamo che le scelte economico-finanziarie di questa giunta mostrino un cambio di passo verso questo settore, che dà lavoro a centinaia di persone, impegnate nella piccola e grande editoria e in sacrifici quotidiani per dare voce a molti autori, che rappresenta territori nei quali la dinamicità è confermata dalla presenza ormai consolidata di numerose rassegne e iniziative. Lo spazio vuoto che, a Torino, avrebbe dovuto essere riempito dalla Regione Basilicata non deve coincidere con il vuoto di politiche di sostegno e valorizzazione di questo patrimonio. ”