La scrittrice e poetessa materana Antonella Pagano alla 1^ Edizione del Festival della lettura e dell’ascolto al Palazzo Reale di Napoli, Di seguito l’intervista per SassiLive.
Continua a narrare i suoi libri Antonella Pagano, questa volta in un Palazzo Reale tutto da vivere, da leggere e da… ascoltare.
Dal 29 settembre al 2 ottobre, quattro giorni di Campania Libri Festival della lettura e dell’ascolto. Una nuova avventura culturale della “Fondazione Campania dei Festival” in collaborazione con la “Fondazione Guida alla Cultura”e la curatela editoriale del filosofo e docente universitario Massimo Adinolfi. Regno di Napoli-Regno dei libri, della letteratura e dell’ascolto. Scrittori italiani e stranieri, intellettuali, giornalisti, filosofi, artisti internazionali, professionisti del mondo dell’editoria tutti al lavoro dentro questo nuovo progetto culturale. 70 stand incastonati nei maestosi cortili e nei portici del monumentale luogo simbolo di uno storico regno e di una città che l’intero mondo ci invidia. Il Palazzo Reale insieme alla Biblioteca Nazionale e il Teatro Politeama, fanno una triade solenne. Tra ospiti e presentazioni, laboratori e lezioni mirate ci sono stata anche io con i due libri ponte tra un prima e un dopo covid: “Cantò come dea” uscito appena prima e “Eva e la minestra del paradiso” subito dopo. Un percorso affascinante sotto i portici dall’odore forte dei libri, dai tanti volti di lettori di vecchia data e aspiranti lettori alla ricerca del libro perfetto per il battesimo della lettura, e poi i volti di coloro che sanno di essere nel posto più giusto che ci sia e leggerglielo in faccia. Meraviglia pura. E che dire dell’avventurarsi tra le sale di Palazzo Reale con quei nomi evocanti storie incredibili? Colapesce, Guarracino, Sibilla, Sirena, Virgilio. Non ho aggettivi congrui.
Come ha caratterizzato la sua presenza in questo luogo?
In maniera del tutto differente da quanto avevo “messo in scena” nel tour lucano e pugliese di questa estate di presentazioni dei miei due ultimi scritti. Ho lettoe porto all’ascolto pagine dell’uno e dell’altro libro, ho inteso abbracciare con la lettura, suggestionare anche, emozionare e procurar catarsi, lettura scenica con cambio d’abito, ovvero di strani copricapo,simbolici più che decorativi, peraltro trovati a Napoli dalla Signora Carmen che al 67 di via Chiaia propone vere opere d’arte realizzate da donne italiane fini artigiane; copricapo che caratterizzassero -oltre la parola- la personalità delle figure delle mie narrazioni. In entrambe le sere in cui ho performatol’aperturae la chiusa sono state dedicate a Masha Amini. Tanti decenni addietro indossai un abito molto simbolico per intervenire in un consesso pubblico denso di anime e persone, proprio in Matera,volli -fortissimamente volli- significare tutta la partecipazione-condivisione con quanto allora si stava perpetrando sui corpi, sui cuori e le anime delle donne afgane…oggi, ancora, ancora e ancora in Iran e non solo. Non ho voluto esser sola, sicchèho coinvolto la straordinaria attrice Giulia MORGANI. Due voci, due donne, due generazioni diverse eppure entrambe ancora una volta ferite dalla violenza e dallo sprezzo dei diritti civili, diritti umani. Due anime che “miracolosamente’ sono andate in dirompente empatia. Forse è la potenza del “femminile” a compiere miracoli. Forse è proprio questo che istiga alla violenza il maschile non evoluto. Quando la FUIS mi ha chiesto il titolo della mia presenza al festival, pensai: “Quando il femminile…”, è stato profetico!Mai avrei pensato di incontrare una voce così bella, così vellutata e così ‘miracolosamente’ in-canto con la mia. So di ripetermi eppure voglio dirlo: la vita sa far doni inimmaginabilmente belli, destabilizzano e fanno volare l’anima. Siamo andati in streaming planetario grazie alla maestria di Giovanni PURRI…saràstato un piccolo gesto il nostro, ma è proprio con tanti piccoli gesti che si fanno le rivoluzioni belle.
Come ha potuto partecipare?
Sono stata ospite della FUIS -cui sono immensamente grata- Federazione Unitaria Italiana Scrittori che ha conquistato un posto e un ruolo molto importanti nell’universo degli autori, scrittori e artisti, sia per la tutela dei diritti d’autore che per le iniziative culturali, che per convegni, fiere del libro, presentazioni e iniziative collettive di vasto respiro. Si deve alla FUIS l’impresa ardua ma già molto vittoriosa di “far comprendere che il lavoro dello scrittore è un valore…che si parla di opere dell’ingegno letterario che affonda le proprie radici in una tradizione della scrittura che èunica” come riferisce il Prof. Natale Antonio ROSSI, co-presidente FUIS, anima e “propellente inesauribile” per tutti gli iscritti. Grazie alla Sua intensissima e illuminata attività la FUIS si è conquistata rappresentanze nei Paesi europei -è presente nell’’EUNIC e nel mondo (Cina, Russia, Gran Bretagna); ha il proprio membro nel Consiglio Direttivo di International Author’s Forum ((I.A.F.) ed è presente in WIPO – ONU con diritto di parola. Ènel Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d’Autore e nei Premi Letterari (Premio Strega ed altri). Nel convincimento che “il ruolo dello scrittore non sia affatto subalterno al ruolo dell’editore, la FUIS èconvinta che, prima o poi, autoritàe istituzioni -anche su suggestione dell’Unione Europea- riconosceranno il ruolo degli scrittori come organismo rappresentativo nella società letteraria italiana”. Questo mi rende lieta per essere stata accolta in una casa in cui tutto della mia attività di poeta e scrittrice di teatro oltre che di saggi sociologici e di ricerca storica ècompreso profondamente e realmente tutelato.