Sabato 23 febbraio 2019 alle ore 18 presso il Teatro nel Sasso in Via Lombardi 35 a Matera, sarà presentato il libro di Antonio Montemurro “Dov’è la verità”. Coordina Patrizia Minardi dell’Ufficio Cultura e Turismo della Regione Basilicata. L’evento è promosso dalla casa editrice La Mongolfiera insieme all’Associazione Talia Teatro di Matera e alla Società Filosofica Italiana – Sezione Lucana
Interventi: Nunzio Dilena, Presidente della Società Filosofica Italiana Seziona lucana, Giovanni Spedicati, Editore de La Mongolfiera e Antonio Montemurro, autore.
“Dov’è la Verità?” è una trilogia fresca di stampa, pubblicata nella Collana Teatro n. 112, dell’Editrice La Mongolfiera, e comprende i seguenti drammi: “Cristo qui non è disceso”, “Chjtarìdd brigante materano” e “Pitagora e Ippaso da Metaponto”.
Il primo dramma prende spunto dai romanzi di Carlo Levi “Cristo si è fermato ad Eboli” e “L’Orologio”; traspone in forma dialogica le vicende del confino ad Aliano del pittore e scrittore torinese.
Il secondo dramma trae spunto dal racconto dallo stesso titolo di Niccolò De Ruggeri, edito dalle Edizioni Meta negli anni settanta.
Viene posta nella sua giusta luce la figura di Eustachio Chita, brigante materano, eliminando le conclusioni arbitrarie ed errate da parte di una discutibile cultura di matrice lombrosiana.
Per il terzo dramma si utilizzano le scarse fonti storiche a noi pervenute. Alla luce del concetto di Aristotele sulla diversità del lavoro dello storico da quello del drammaturgo, il dramma mette a fuoco il pensiero e l’opera del grande filosofo e matematico di Samo e del “nostro” Ippaso, matematico, allievo di Pitagora, nato a Metaponto.
Nel 2019, anno di Matera Capitale Europea della Cultura, la casa Editrice La Mongolfiera inizia una partnership con Il Teatro nel Sasso che ha compito i suoi 25 anni di attività e con l’Associazione Talia Teatro diretta dal prof. Antonio Montemurro; questo partenariato si estende anche alla Società Filosofica Italiana – Sezione Lucana, diretta dal prof. Nunzio Di Lena.
Nel corso della presentazione del libro “Dov’è la Verità?” sarà presentato anche il programma per le manifestazioni culturali:
Incontri d’autore, Spettacoli Teatrali, Mostre e Film che si terranno sempre nel Teatro nel Sasso a Matera nel mese di marzo 2019.
Ai docenti iscritti alla SFI Lucana che parteciperanno all’incontro verrà rilasciato un attestato di partecipazione
valido ai fini dell’aggiornamento professionale.
Aristotele, nella Poetica, definisce la poesia imitazione del reale. Dobbiamo intendere il termine poesia usato da Aristotele più generalmente come espressione o genere letterario. La tragedia, sempre per Aristotele, ci mostra i casi più importanti della realtà, con personaggi che riproducono i fatti mediante l’azione scenica, provocando nello spettatore attento la catarsi, ovvero la purificazione dalle passioni. I fatti narrati devono presentarsi come verosimili, non come veri, perché il vero è compito della Storia. Pertanto la letteratura si occupa del verosimile, La Storia del vero. Il verosimile attinge all’universale che è l’oggetto della poesia, vicina alla filosofia che è la scienza dell’universale. Eduardo De Filippo chiosava questi concetti affermando che la verità è noiosa , che per emozionare lo spettatore occorreva una favola ben scritta da un autore e ben rappresentata dagli attori in un teatro. Passo quindi ad esporvi in breve il contenuto di questi tre copioni teatrali. I miei personaggi, Carlo Levi, Luisa Levi, il contadino di Aliano, la Santarcangiolese, Pitagora, Ippaso da Metaponto, Teano, Damo, Aristoclea, Chjtarìdd, sua madre, la nonna, le popolane materane …, ciascuno a proprio modo, ricercano la verità. Tutti lo fanno sotto la spada di Damocle del dubbio di Pilato, quando, nel Vangelo di Matteo chiede a Gesù: “ Cos’è la verità?”. Evidentemente si tratta di una ricerca difficile, che ciascun personaggio conduce nel modo in cui la sua natura, il tempo in cui vive, la morale di quel tempo, l’educazione ricevuta e le vicissitudini della vita gli suggeriscono e gli permettono di adoperare. Naturalmente non c’è nessuna risposta alla domanda del titolo. Si vuole soltanto fermare l’attenzione dello spettatore o del lettore su questa importante ricerca dell’uomo, un essere forse poco attrezzato per risolvere questo secolare problema.