Barbara Missana questa sera a Matera per presentare a Casa Cava, nel Sasso Barisano il libro “Neuroestetica e arti visive. Riflessione sugli scritti di Kandinsky”, il primo volume di Visual Studies, la nuova collana di Altrimedia Edizioni che si propone di scandagliare, sulla base di intuizioni teoriche riscontrabili nella produzione filosofica, pedagogica e letteraria occidentale, i processi che innescano e regolano l’attività immaginativa per comprendere sia le motivazioni che spiegano il perché del piacere dell’immaginare sia come questi processi possano essere funzionali a nuove forme di fruizione o apprendimento.
All’incontro, coordinato da Maristella Trombetta (Università degli Studi di Bari, coordinatrice del Comitato scientifico della collana Visual Studies), sono intervenuti componenti del Comitato scientifico: Lorella Bosco (Università degli Studi di Bari), Carlo Fusca e Saverio Simi de Burgis (Accademia di Belle Arti Venezia) e Barbara Missana (Storico dell’arte), e per Altrimedia Edizioni Gabriella Lanzillotta e Vito Epifania.
Partendo dallo studio di alcune tra le più importanti e recenti esplorazioni nell’ambito della scienza della visione e della mente, il volume della Missana (docente di Neurodesign presso il master in Neuromarketing e behavioral design del CUI di Milano) ripercorre la teoria dei pittori astrattisti e in particolare quella di Wassily Kandinsky, secondo la nuova prospettiva della Neuroestetica, e ci dimostra quanto questo pittore abbia in comune con un moderno neuroscienziato nell’averci svelato attraverso i suoi dipinti e i suoi scritti la vera essenza della realtà.
L’esperienza estetica, da sempre oggetto di studio della psicologia cognitiva, è diventata in questi ultimi anni terreno fertile per le indagini sul cervello: le arti visive, in particolare, hanno offerto ai neuroscienziati nuovi spunti per le loro ricerche; viceversa le moderne tecnologie di brain imaging hanno validato alcuni degli assunti delle vecchie teorie estetiche.
Coordinato dalla professoressa Maristella Trombetta, il comitato scientifico di Visual Studies è composto dai professori Lorella Bosco, Carlo Fusca, Saverio Simi de Burgis e dalla dottoressa Barbara Missana.
Barbara Missana, Storico dell’arte, specializzata in Grafica e Web Design, nel 2019 ha fondato Ad Astra Design, azienda di marketing digitale e ha poi conseguito un Master in Neuromarketing presso il Centro Universitario Internazionale di Milano. Attualmente si occupa di consulenza digitale e cura l’immagine e la comunicazione di aziende e liberi professionisti con particolare attenzione alla psicologia del consumatore.
Di seguito la recensione del volume “Neuroestetica e arti visive. Riflessione sugli scritti di Kandinsky” di Barbara Missana a cura di Maddalena Bonelli
La neuroestetica
Cosa accade nella mente di un uomo quando osserva lo spacco sulla tela, fatto dal famoso artista Lucio Fontana, e lo stesso spacco riprodotto da un uomo “medio” che di arte s’intende poco?
Le reti neurali che si attivano, i neurotrasmettitori biochimici che entrano in gioco sono gli stessi? O la risposta è condizionata dalla conoscenza della fama dell’autore? Lo stesso cervello giudica in modo differente un identico taglio prodotto da una mano ignota? Si attivano meccanismi diversi? Può la scienza valutare l’arte? E quale è la funzione dei neuroni specchio?
Negli spacchi identici c’è la stessa arte? O l’arte è nella sola consapevolezza che uno dei due tagli è stato fatto da un grande artista spinto da un impulso di ribellione, da un gesto di provocazione? L’arte è dunque nella sola idea piuttosto che nell’oggetto in sé? In quello spacco c’è la vera bellezza? Cos’è arte e cos’è bellezza? Può la bellezza prescindere dall’oggetto e ‘concretizzarsi’ nella sola intenzione dell’artista? La bellezza è sempre arte? L’arte è sempre bella? Come riconoscere la vera arte e difendersi dal brutto? L’arte ha un significato puramente concettuale o nasce dall’emozione, dall’empatia e crea emozione ed empatia? E infine fino a che punto gli interessi economici contribuiscono a definire arte ciò che arte forse non è?
Queste e molte altre domande, di cui alcune rimaste senza risposta, hanno animato il dibattito fra esperti e pubblico durante la presentazione del libro “Neuroestetica ed arti visive” – Altrimedia Edizioni- di Barbara Missana, presso la Casa Cava nei Sassi diMatera Matera. In questo libro, primo di una collana che tratta di arte e neuroestetica, si parla appunto del ruolo che ha lo studio del cervello con le nuove tecniche d’imaging morfologico e funzionale (in particolare PET ed RM) nel fornire risposte alle domande di cui sopra.
Le nuove conoscenze acquisite negli ultimi decenni circa la funzione, la fisiopatologia e la biochimica cerebrale hanno dato molte informazioni sulla reazione del cervello all’esposizione all’arte visiva ed è lecito chiedersi se la scienza può dare veramente risposte al grande mistero della bellezza di un’opera d’arte, e agli stessi quesiti sui rapporti fra arte, spiritualità e tecnica che per centinaia di anni sono stati fonte di speculazioni di tipo prima filosofiche, poi psicologiche, psicoanalitiche e sociologiche.
Io, che amo l’arte in tutte le sue forme, pur non essendo un’esperta, ho molto apprezzato il dibattito, in particolare le precisazioni della professoressa Maristella Trombetta che, pur non avendo sciolto tutti i nodi, ha chiarito molti punti.
Sono uscita dalla Casa Cava con il desiderio di leggere il libro ma anche con una grande curiosità: quante aree del mio cervello si attiverebbero, quanta dopamina produrrebbe e quante reti neurali, il mio cervello attiverebbe se, dopo aver fatto l’impervia salita fino alla chiesa Madonna degli Angeli sulla gravina, mi fermassi ad ammirare gli affreschi di Madonne e Santi? Quante invece davanti alle piccole opere artistiche della mia nipotina?
Forse le stesse quantità seppure in aree diverse.
Peccato che ancora non ci sia una RMN con Diffusore di Tensione (DTI) portatile!
Però so che davanti alla Gioconda il mio personale piacere, la mia empatia sono stati inferiori al mio interesse scientifico-culturale.
La peeceziine della bellezza io credo scaturisca da motivazioni, istanze e conoscenze individuali, sia in chi la crea, sia in chi ne gode.
Chissà se leggere il libro cambierà la mia opinione.
La fotogallery della presentazione del libro di Barbara Missana (foto www.SassiLive.it)