Elidio Fazi e Gianni Pittella presentano nella sala conferenze della Camera di Commercio di Matera il libro “Breve storia del futuro degli Stati Uniti d’Europa”. A fare gli onori di casa per l’ente camerale il presidente Angelo Tortorelli e il segretario generale Luigi Boldrin in compagnia del sindaco di Matera e del moderatore d’eccezione, il giornalista e saggista molto apprezzato dal pubblico televisivo per lo stile con cui ricopre il ruolo di direttore della sede Rai a Londra. Per Antonio Caprarica si è trattato di un ritorno nella città di Sassi a distanza di un mese e mezzo dalla presentazione in Casa Cava del suo ultimo libro “Ci vorrebbe una Thacther”, che tutti ricordano per l’accoglienza imbarazzante riservata al giornalista di origini leccesi, non solo per l’assenza di riscaldamento nella location ma sopratutto per aver dimenticato anche di riservare un tavolino con un po’ d’acqua, il minimo sindacale che prevede il galateo quando si riceve un ospite. Questa volta è andata decisamente meglio anche perchè era doveroso riparare a quella clamorosa gaffe indecorosa per una città che punta anche a candidarsi a capitale europea della cultura nel 2019. Prima di raggiungere la sala Pittella e Fazi hanno incontrato i giornalisti per spiegare i contenuti del saggi che punta a realizzare gli Stati Uniti d’Europa. Il vice-presidente del Parlamento Europeo, lucano di Lauria, centro della provincia di Matera, non ha dubbi: “E’ necessario trovare un compromesso politico tra il Nord dell’Europa ed in particolare la Germania e i Paesi del Mediterraneo che fanno parte della Comunità Europea. Occorre scrivere la parola fine alla stagione dell’austerità cieca e sorda per aprire una nuova fase in grado di rilanciare l’economia per creare nuovi posti di lavoro. Come? Con un allentamento del fiscal compact, il lancio degli Euro bond e l’esclusione dal Patto di Stabilità delle spese destinate agli investimenti pubblici da parte degli Stati membri. In questo saggio lanciamo la proposta degli Stati Uniti d’Europa a partire dall’elezione a suffragio universale del prossimo presidente, prevista nel 2014. Il nuovo governo che si forma in queste ore in Italia è chiamato a produrre i risultati per la crescita ma dove si trovano i soldi per pagare i debiti delle Pubbliche Amministrazioni alle imprese, che ammontano a 140 miliardi di euro? Dove si trovano i soldi per l’assegno di cittadinanza? Se non ci sarà un allentamento del fiscal compact non si va da nessuna parte”. A sostenere il sogno degli Stati Uniti d’Europa è anche Elidio Fazi, che illustra la ricetta per uscire dalla crisi e rilanciare un nuovo modello europeo: “Il Giappone dopo venti anni ha capito che per ridurre il deficit non c’è alternativa alla monetizzazione. E’ chiaro che quando si fa questa proposta c’è chi teme una svalutazione della nostra valuta e un’impennata dell’inflazione ma c’è una proposta accademica validissima che illustra nei particolari le misure con cui gli Stati europei possono uscire dalla crisi.”
Prima di approfondire i temi del saggio dedicato al futuro dell’Europa, Pittella è chiamato ad esprimere un giudizio anche sulla nuova Rimborsopoli, lo scandalo che ha coinvolto assessori e consiglieri regionali: “Per tutte queste vicende giudiziarie bisogna avere rispetto per la Magistratura e concedere alle persone coinvolte il diritto di difendersi nelle sedi opportune”.
Come giudica la scelta di De Filippo di dimettersi da presidente della giunta regionale a seguito dei provvedimenti giudiziari? “Prendo atto dello stato d’animo del Presidente De Filippo e mi auguro che nei prossimi giorni ci possa essere una riflessione meno condizionata dalle vicende di natura giudiziaria in modo da poter ipotizzare anche un ritorno alla guida dell’Ente.”
Il risultato del Pd alle ultime elezioni politiche è stato deludente e Pittella ha fatto intendere di essere disposto a ricoprire un ruolo importante nel Partito. Cosa vorrebbe fare? “Intanto preciso che non ho intenzione di abbandonare il mandato ricevuto da 138 mila elettori ma voglio anche ricordare che la candidatura ad un eventuale ruolo politico nazionale non è incompatibile con la carica europea”.
Pittella e il PD lucano: come si riparte dopo queste inchieste giudiziarie che hanno sporcato l’immagine del Partito-regione in Basilicata? “Il Pd lucano deve recuperare il meglio di quanto ha espresso negli ultimi anni la politica lucana, correggere gli errori, depurare quello non è andato nel verso giusto e valorizzare tutte le risorse che sono presenti in numerosi campi, da quello accademico a quello culturale. Non dimentichiamo che la Basilicata è stata considerata una delle migliori dall’Europa e adesso deve investire le sue risorse cercando di prospettare un futuro autoctono ma non slegate ad uno sviluppo generale del Mezzogiorno.
Quindi spazio al dibattito moderato da Antonio Caprarica, abilissimo a riassumere in poche battute le questioni affrontate di petto dai due autori, Elidio Fazi e Gianni Pittella: “Ritorno a Matera dopo un dibattito in una fredda Casa Cava che ha generato comunque un dibattito caloroso. Ricordo con piacere anche il dialogo con un esponente locale del Movimento Cinque Stelle. Oggi sono ritornato con piacere a Matera anche perchè non potevo dire di no a Gianni Pittella, che qualche anno fa mi ha consegnato il Premio Mediterraneo a Lauria. Pensavo di venire per discutere con gli autori laprospettiva di una esperienza europea, le origini e le possibili soluzioni di una crisi sempre più dura che travolge anche il nostro Paese ma poi ho capito che mi hanno invitato perchè devo rappresentare l’imputato, il mondo anglosassone, ritenuto uno dei responsabili di questa crisi europea. Un saggio quando è scritto bene appassiona come un romanzo e come tutti i romanzi c’è sempre un cattivo. Qui ce ne sono addirittura due: uno è come detto il mondo anglosassone rappresentato da Margaret Thatcher, al quale viene imputato di detenere il potere della finanza mondiale e l’altro cattivo è la Germania, rappresentata dalla Merkel, ritenuta responsabile delle politiche di austerità, aspramente criticate con molte ragioni. Il libro affronta di petto le raigoni della crisi. Si sostiene che l’Unione Europea ha fallito i suoi obiettivi perchè all’unione economica non è seguita l’unione politica e quella politico-economica necessaria per favorire l’aggiustamento delle partite correnti di tutti gli Stati in difficoltà. Quando l’Italia ha deciso di entrare nel sistema dell’Euro ha perso l’autonomia nelle politiche economiche. Inutile girare attorno al problema. Questo Paese è stato fermo negli ultimi venti anni e tutti i governi che si sono alternati non hanno attuato quelle riforme necessarie per uscire dalla crisi. Nel saggio si scrive che l’Italia si trova in queste condizioni per colpa dei Paesi europei più forti e perchè non è stato mai corretto lo sbilanciamento delle spese correnti. L’Euro è la moneta unica di tutti gli Stati ma non è vero che ha lo stesso valore economico. Eppure l’Unione Europea nasce per favorire il libero movimento delle merci, dei capitali e delle idee. Quanto è accaduto a Cipro va nella direzione opposta rispetto a questo principio. Come si risolve il problema dello sbilanciamento delle spese correnti? Secondo i due autori con il trasferimento di capitali dagli Stati più ricchi a quelli più poveri. Sarebbe tutto molto facile se la Germania fosse favorevole a questa soluzione, in realtà i tedeschi non vogliono uscire i soldi, ecco perchè chiedo a Pittella e Fazi, ma gli Stati Uniti d’Europa hanno un futuro? Pittella è pronto a sostenere la sua tesi: “Noi ci crediamo e ci battiamo presentando questo libro in tutta Italia in una fase decisiva per le sorti dell’Europa e quindi anche dell’Italia. L’anno che ci separa dall’elezione del nuovo presidente del Parlamento Europeo sarà decisivo. Ormai è evidente che l’unione monetaria da sola non può reggere e fa solo disastri. L’errore che è stato fatto quando è nata l’Unione Europea lo spiego così: si è partiti da tetto senza preoccuparsi delle fondamenta. Allora che facciamo? Ci sono due possibilità: distruggere il tetto come dice Grillo oppure sostenere il tetto con le fondamenta. Grillo dice di uscire dall’euro ma non si può fare, lo sanno tutti. Un’altra cosa è prospettare il fallimento dell’euro e in proposito c’è chi dice che un grande colosso finanziario ha scommesso proprio su questa ipotesi, da scongiurare assolutamente. La nostra idea, che presentiamo in questo libro, è quindi quella di affiancare all’unione economica altri tre pilastri fondamentali: l’unione bancaria, l’unione monetaria e l’unione politica.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione del libro l “Breve storia del futuro degli Stati Uniti d’Europa” di Elidio Fazi e Gianni Pittella (foto www.sassilive.it)