“Un messaggio di vicinanza, ma anche un grido di allarme per dire basta alle tante, tantissime vittime di quello che è diventato un vero bollettino di guerra”. Lo ha rivolto il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollicaal pubblico intervenuto oggi a Potenza alla presentazione del libro “La donna senza rossetto” di Carmela Bruscella. Il volume, scritto da una lucana emigrata in Piemonte, narra la storia vera di una donna del Sud costretta a subire ogni tipo di violenza da parte del marito ed è stato pubblicato con l’intento di dare coraggio alle donne che non riescono a denunciare le violenze subite.
“Credo che il primo passo – ha detto Mollica – sia valutare il problema della violenza di genere non solo come un male che attanaglia le donne, ma che riguarda tutti e va affrontato realmente con leggi e con risorse che prevengano e puniscano gli abusi. Nessuna società che tollera questo livello di violenza può definirsi democratica. Restare indifferenti, o relegare alle donne queste tragiche problematiche, è una forma di connivenza. Ad ogni donna vanno garantite la sicurezza, il diritto di vivere con tranquillità, senza avere paura. Il vero obiettivo è prevenire la violenza, in ogni sua forma. Per farlo, abbiamo bisogno di sinergie, di un approccio onnicomprensivo, di fare rete fra le diverse associazioni impegnate su questi temi e le istituzioni, che devono finanziare e mettere in atto le attività di prevenzione e di protezione. Prevenire e contrastare la violenza domestica e sulle donne non è ‘solo’ a vantaggio delle donne, ma di tutta la nostra società. E quanto più le donne sono autonome, hanno un lavoro e un’identità che va anche oltre la sfera familiare, più riescono a ad opporsi alle sopraffazioni.Bisogna che si parta dalle scuole promuovendo il superamento degli stereotipi di genere attraverso un’educazione alla differenza lungo tutto il percorso scolastico, affinché la cultura che tenga conto delle differenze sia un valore aggiunto alle relazioni tra uomini e donne. Per fermare la violenza e per rapporti più sani ed equilibrati tra i generi o partiamo dalla scuola o perdiamo una grande occasione di cambiamento sociale e culturale”.
“Con la legge n. 3 del 2015 – ha aggiunto ancora il presidente – il Consiglio regionale ha inteso aggiornare e rendere più efficaci gli strumenti di contrasto al fenomeno della violenza di genere e sui minori. Ma naturalmente le leggi non bastano, e se non tocchiamo profondamente le coscienze, otterremmo solo imposizioni. È un lavoro profondo questo, di lungo periodo, da fare innanzitutto con e per gli uomini. Perché è la nostra dignità a morire, ogni volta che si fa violenza su una donna”. Rispondendo, infine a una domanda sulla scarsa presenza femminile nelle istituzioni (nel Consiglio regionale in carica non c’è nessuna donna) Mollica ha ricordato che la nuova legge elettorale regionale, attualmente all’esame della prima Commissione, recepirà le norme nazionali sulla presenza di genere.