Storie di uomini che hanno scelto un Paese lontano migliaia di chilometri dalla loro terra, per avere una vita migliore. Storie di chi, dopo sacrifici e un duro lavoro, ha ottenuto ricchezza e soddisfazioni.
L’emigrazione è stata questo e molto altro, come ha raccontato Cittáchelegge al Salone del libro di Torino, con le storie contenute nel libro “I lucani a Toronto” di Franco Conte su 100 anni di emigrazione lucana in Canada. Franco Conte è stato un giornalista originario di Ischia che ha collaborato con il Corriere Canadese, è stato redattore capo e direttore al “Sole” canadese. Nel 1977 ha fondato “Il nuovo mondo” ed è stato corrispondente anche de “Il Paese sera” e ha fatto parte del comitato direttivo della Federazione Unitaria della Stampa Italia all’estero.
A leggere estratti di quelle pagine sono stati tre ragazzi lucani che vivono a Torino dove hanno scelto di studiare e laurearsi: Federica Mazzoccoli, Paola de Ruggieri e Vincenzo Vaccaro.
“Abbiamo aperto le valigie di quegli emigranti – ha spiegato la presidente Antonella Ciervo – e raccontato quelle storie, simbolo di uomini che con il loro sacrificio hanno contribuito a costruire quel Paese e oggi sono uomini di successo”. La vice presidente Antonella Padula si è soffermata in particolare sulla figura di Paul Petrozza già presidente del club dei lucani di Toronto, descrivendone il percorso, da emigrato negli anni ’60 a imprenditore di successo nel settore dei viaggi.
“Oggi – conclude Antonella Ciervo – l’emigrazione si muove anche su altre direttrici, ma il distacco è sempre molto forte. Con il viaggio indietro nel tempo, grazie alle pagine del libro di Conte, abbiamo voluto raccontare una parte di storia che meritava di essere raccontata.
A questo proposito proporremo una ristampa del volume, che contiene anche uno straordinario materiale fotografico”.
Il libro di Conte racconta anche la visita in Canada organizzata nel 1982 dallo studio Arti Visive di Franco Di Pede con una delegazione lucana composta dal presidente della Regione Basilicata Carmelo Azzarà e da una quarantina di amministratori lucani.