Per l’ultimo appuntamento della rassegna “Scrittori allo specchio” dedicata ai capolavori intramontabili della letteratura internazionale e ai loro traduttori, questa sera nel giardino del Museo Ridola di Matera è stata proposta al pubblico una conversazione sul romanzo La peste di Albert Camus a cura di Yasmina Mélaouah, traduttrice di celebri autori francesi, tra cui Albert Camus e Daniel Pennac.
Presentata da Rita Montinaro, Yasmina Mélaouah ha accompagnato il pubblico tra le pagine de La peste di Camus,romanzo ambientato, negli anni quaranta, nella cittadina algerina di Orano. Protagonista è la sua comunità, attraverso un gruppo di uomini che dovranno accantonare la ricerca della felicità individuale per affrontare, uniti, il Male.
Yasmina Mélaouah è nata a Tunisi, ma vive in Italia da molti anni. Si è laureata in Lingue e letterature straniere e traduce narrativa francese. Ha insegnato traduzione all’Università degli Studi di Milano e insegna tuttora alla Civica Scuola per Interpreti e traduttori “Altiero Spinelli” di Milano. È la traduttrice italiana di tutte le opere di Daniel Pennac. Ha tradotto, tra gli altri, Radiguet, Genet, Alain-Fournier e Mathias Enard, l’autore del romanzo Bussola, vincitore del Premio Goncourt 2015. Nel 2007, in occasione delle Giornate della traduzione di Urbino, ha ricevuto il premio per la traduzione del Centro Europeo per l’editoria. Nel 2019 le è stato conferito il premio alla carriera per la traduzione letteraria “Vittorio Bodini”. Il capolavoro di Albert Camus, La peste, da lei ritradotto nel 2017, è stato distribuito a seimila studenti del terzo e quarto anno delle superiori di tutta Italia, grazie al progetto di lettura condivisa “Un libro tante scuole”, promosso dal Salone Internazionale del Libro di Torino.
La peste è un romanzo di Camus del 1947, pubblicato in Italia da Bompiani nel 1948,con la traduzione di Beniamino Dal Fabbro, e nel 2017 ritradotto da Yasmina Mélaouah, nella Collana Classici Contemporanei.
“Orano è colpita da un’epidemia inesorabile e tremenda. Isolata, affamata, incapace di fermare la pestilenza, la città diventa il palcoscenico e il vetrino da laboratorio per le passioni di un’umanità al limite tra disgregazione e solidarietà. La fede religiosa, l’edonismo di chi non crede alle astrazioni né è capace di “essere felice da solo”, il semplice sentimento del proprio dovere sono i protagonisti della vicenda; l’indifferenza, il panico, lo spirito burocratico e l’egoismo gretto degli alleati del morbo.
Scritto da Albert Camussecondo una dimensione coralee con una scrittura che sfiora e supera la confessione, La peste è un romanzo attuale e vivo, una metafora in cui il presente continua a riconoscersi(…).”
La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)