Ai tempi del Coronavirus lo scrittore e poeta non vendente materano Vito Coviello ha inviato una lettera aperta a Papa Francesco preannunciando l’invio della sua pubblicazione “Da quel balcone dei miei ricordi, Matera” e in cui lo esorta a visitare la città di Matera per la prossima Pasqua 2021. Di seguito la nota integrale.
lettera aperta A sua santita papa Francesco da coviello vito materano, scrittore e poeta della parrocchia di maria santissima dell’addolorata di serra… venerdi in matera….. Vostra santita e mio buon pastore caro Papa Francesco sempre presente nelle mie preghiere , mi presento. Sono vito coviello scrittore non vedente materano di 65 anni da 20 anni cieco totale, ma non della luce di Dio che sempre mi accompagna e mi guida… .
Quando è venuto in puglia l’ultima volta, pur essendo Bari vicina, per i miei molti problemi di salute non ho avuto la possibilità di ascoltarla, ma ho potuto farlo attraverso la televisione. Ho ascoltato quanto avete detto condividendolo in toto per primo in quanto cattolico praticante e poi da laico in quanto condivido la vostra linea di pensiero. In questo momento di sconforto di tutta l’umanità, mi è di grande conforto poterla ascoltare attraverso la televisione pregare con lei e ricevere la vostra benedizione. Le scrivo da Matera che oltre ad essere capitale europea della cultura lo è anche dell’accoglienza, della solidarietà, e dell’amicizia tra i popoli tutti. Nella cultura non si può prescindere da questi valori veri patrimonio dell’umanità irrinunciabili ed intramontabili. Nel mio piccolo sento di volerla invitare nella mia amata Matera la città dei Sassi di cui è arcivescovo sua eccellenza per Matera ed Irsina Antonio Giuseppe Caiazzo con il quale condivido tutti i miei libri. Ad onor del vero tutti i miei libri li ho già condivisi in regalo con ospedali scuole carceri associazioni, persone, amministrazioni comunali di tutta l’Italia e consolati di altri popoli, e vorrei inviare anche a lei come ho gia fatto altre volte inviandole altri miei libri via mail alla vostra segreteria, le vorrei inviare quale mio dono e quale mio gesto di affetto e stima: “Da quel balcone dei miei ricordi, Matera”, il mio libro che racconta com’era Matera 60 anni fa vista dai miei occhi da bambino…. Carissimo Papa vostra santità Francesco torno ad invitarla a venire in visita appena avremo superato il brutto momento che l’umanità sta attraversando, nella mia amata Matera, magari se tutto va bene per la prossima Pasqua per una messa solenne di ringraziamento e di ricordo e preghiera per quelli che non ci saranno più con noi, e le chiedo di benedire me la mia famiglia i miei fratelli tutti come me ciechi e la mia amata Matera e la mia regione Lucania tutta.
Le invio il mio saluto e le mie preghiere a nostro Signore.