Gli editori lucani che hanno partecipato alla diciottesima edizione della fiera della piccola e media editoria tirano un bilancio dichiarandosi soddisfatti. “Rientriamo nella nostra regione forti della vittoria portata a casa dai piccoli e medi editori italiani”
“Abbiamo vissuto l’appuntamentodedicato alla piccola e media editoria come occasione di utile confronto sui problemi del settore, momentoper instaurare relazioni positive con gli attori della filiera del libro, appuntamento culturale dal quale trarre nuove visioni”. E’il commento degli editori lucani sull’edizione 2019 di “Più libri più liberi”. “Una cinque giorni durante la quale, presso lo stand messo a disposizione dal Consiglio regionale della Basilicata, abbiamo presentato ai lettori alcune delle nostre pubblicazioni, avendo, così, la possibilità di riflettere su diverse tematiche e dando visibilità ai nostri autori. Rientriamo nella nostra regione soddisfatti, ancor più convinti di quanto sia importante la cultura e, quindi il nostro lavoro, e forti della vittoria portata a casa dai piccoli e medi editori italiani. Secondo l’indagine realizzata da Nielsen per l’Aie-Associazione italiana editori, il 2019 è l’anno della vittoria dei piccoli e medi editori italiani. Crescono quasi il doppio rispetto alla media del mercato librario italiano e ormai ne rappresentano il 45,9 per cento. L’auspicio è che questa positività continui a caratterizzare il nostro settore facendoci crescere sempre di più”.
Durante la giornata di ieri Timoteo Papapietro ha presentato l’ultima pubblicazione della sua casa editrice Edizioni Magister, il libro di Angelomauro Calza, “Tra santi e mandarini ci sta pure uno zebù”. Episodi di vita vissuta negli anni a cavallo tra il ’70 e il ’90 si intersecano con storie di personaggi lucani famosi e meno conosciuti nel libro del giornalista Calza. “Ricordi di estati roventi si fondono con sceneggiatori di cartoons, nobili, autisti di gangster, contrabbandieri, santi e sante. Un mix ben articolato, reso piacevole dalla scorrevolezza della scrittura. Viene così ad essere svelato che l’autore della celebre canzone ‘Indifferentemente’ è un potentino di grande successo negli ambienti della musica napoletana, che la prima donna condannata alla sedia elettrica a New York, di Ferrandina, vide la sua vicenda intrecciarsi con grandi interessi economici dell’epoca, legati alla corrente elettrica e alla feroce contesa tra Edison e Tesla, che il retro della 20.000 lire fu realizzato dal lucano Mario Armenti. E poi contrabbandieri, disegnatori, la Casa Rosada e tanto altro, con una parte dedicata anche ai misteri di un monastero di un paese di collina. Un libro che consente di scoprire una bella fetta di storie di lucani nel mondo”.
Per i tipi di Altrimedia Edizioni ieri è stato presentato “Mai più indifesa”. Presenti gli autori Chiara Gambino e Giampaolo Salvatore impegnati dall’uscita del volume lo scorso ottobre, in un book tour in giro per l’Italia. Un libro con il quale gli autori si sono posti due obiettivi precisi: analizzare in modo semplice e accessibile i meccanismi psicologici che spingono inconsapevolmente molte donne a costruire e mantenere relazioni fonte di sofferenza o vittimizzanti, guidare queste donne verso soluzioni creative. “La tesi principale – scrivono Gambino e Salvatore – è che entrare, spesso ripetutamente, in una relazione vittimizzante, o non riuscire a uscirne, dipende in larga misura dall’incapacità di comprendere le proprie emozioni e i propri desideri, e di utilizzarli come criteri per operare scelte e perseguire piani a breve e lungo termine. Questa incapacità il più delle volte è dovuta a schemi di personalità appresi nel corso dello sviluppo personale a partire dai primi anni di vita. Questi schemi guidano inconsapevolmente il comportamento, generano un’immagine di sé negativa, fonte di sofferenza psicologica, e inibiscono l’agentività, con cui si intende la capacità di mettere a fuoco emozioni, bisogni e desideri, e di considerare se stessi in diritto di tentare di realizzarli concretamente”.
Domenica 8 dicembre, ultimo giorno di fiera, è stata la volta della scrittrice e sceneggiatrice Maria Giuseppina Pagnotta che ha presentato “Profumo di bergamotto”, Edizioni Magister.“Una sorta di avvincente saga familiare, sulla scia del passato, che sottolinea come la vita quotidiana sia fatta di fragili equilibri che si reggono in virtù del nostro barcamenarci con coraggio nei meandri delle emozioni che quotidianamente altalenano nel nostro cuore. Il romanzo viaggia fra le due grandi guerre mondiali. Fra le sue pagine ci si addentra trasportati dalle appassionanti vicende d’amore e di vita di una famiglia del sud, un crescendo intrigante di sensazioni, ma anche di sapienti spunti di riflessione sui temi dell’amore, della fede, della tolleranza, della giustizia, dell’onestà. Partendo dalle gesta eroiche di Peppino, imbarcato ai primi del 900 su di un cacciatorpediniere della Regia Marina, eroe e geniale inventore e della sua storia d’amore con Mariuccia, si arriva sino ai nostri giorni, alla ricerca della vera giustizia, che sembra non essere di questo mondo. L’unica vera eredità che resterà ai protagonisti una manciata di ricordi e di ingiallite foto d’epoca, che riprenderanno vita tra le pagine del libro. Vessillo di tutto il racconto, una profumata piantina, pegno d’amore di Peppino alla sua amata prima d’imbarcarsi per la guerra, che passerà di generazione in generazione. “Profumo di Bergamotto”vede la luce un decennio dopo essere stato scritto e aver ricevuto svariati premi letterari internazionali come racconto inedito, la cui copertina, come per i precedenti romanzi è una sua opera pittorica”.