Edoardo Albinati ha inaugurato nel pomeriggio nella sala convegni del Museo Nazionale “Ridola” a Matera l’ottava edizione di Amabili Confini, progetto di rigenerazione sociale delle periferie. Scrittore, traduttore, sceneggiatore, docente al penitenziario di Rebibbia, a Matera ha presentato il suo ultimo libro “Uscire dal mondo”, pubblicato nel 2022 da Rizzoli. Hanno dialogato con l’autore Maria Rosaria Salvatore e Agnese Ferri dell’associazione Amabili Confini.
Nato a Roma nel 1956, Edoardo Albinati insegna da quasi trent’anni nel penitenziario di Rebibbia. Dal 1984 è entrato a far parte della rivista «Nuovi Argomenti» dove ha pubblicato i suoi primi scritti. Ha esordito nel 1988 con la raccolta di racconti Arabeschi della vita morale seguita dal Il polacco lavatore di vetri (1989); Orti di guerra (1997), Sintassi italiana (2001), Svenimenti (2004, Premio Viareggio) e Tuttalpiù muoio (2006). Nei primi anni 2000 ha lavorato all’Alto commissariato ONU per i rifugiati in Afghanistan. Esperienza da cui è nato il libro Il ritorno. Diario di una missione in Afghanistan (2003, Premio Napoli). Ha tradotto numerosi autori tra cui William Shakespeare, Vladimir Nabokov e Robert Louis Stevenson e scritto diverse sceneggiature per il cinema, collaborando con registi come Marco Bellocchio e Matteo Garrone. Tra le opere più recenti si ricordano: La scuola cattolica (Premio Strega 2016), Un adulterio (2017), il saggio Cronistoria di un pensiero infame (2018), Cuori fanatici. Amore e ragione (2019), Desideri deviati. Amore e ragione (2020), Velo pietoso. Una stagione di retorica (2021), La tua bocca è la mia religione (2022).
Uscire dal mondo. È possibile vivere “fuori dal mondo”? Si tratta di un desiderio legittimo o di una condanna? Da una parte vorremmo essere lasciati finalmente in pace, ma al tempo stesso temiamo la solitudine come la peggiore delle infelicità. In queste pagine Edoardo Albinati prova a raccontare cosa accade quando ci rendiamo inaccessibili agli altri, oppure sono gli altri a confinarci su un’isola senza vie di fuga. La vita precipita in un pozzo per scelta, per errore o per destino, e niente tranne un miracolo sembra possa tirarci fuori. Un tema di estrema attualità, oggi che all’esclusione sociale si sono aggiunte quella autoimposta da chi decide di non uscire più da camera sua, e quella prodotta dalle campagne di abuso online. Un detenuto pazzerello, una ragazza afflitta da una misteriosa malattia, un artista misantropo sono i naufraghi al centro di queste tre novelle: ma a ben vedere, anche i personaggi intorno a loro vivono altrettanto struggenti forme di solitudine da cui cercano di evadere a ogni costo attraverso l’amore, la cura, la parola, la violenza. Albinati si muove con una scrittura esatta e inarrestabile dentro le ossessioni del nostro tempo, per far emergere sentimenti che riguardano tutti: la paura del giudizio altrui, il febbrile desiderio di essere compresi.
La fotogallery dell’incontro con Edoardo Albinati (foto www.SassiLive.it)