Presentato nel pomeriggio nella Sala degli Specchi di Palazzo “Malvinni Malvezzi” a Matera il romanzo “La correttrice” di Emanuela Fontana. L’evento è stato organizzato dalla Presidenza Regionale FAI della Basilicata con il coinvolgimento delle Delegazioni della Costa Jonica e di Matera nell’ambito delle Giornate Fai per le Scuole che quest’anno hanno interessato Casa Noha, Casa delle Tecnologie Emergenti e la chiesa di San Giovanni Battista a Matera.
La presentazione è stata organizzata in collaborazione con la Libreria Mondadori di Matera e con l’IIS “E. Duni-C. Levi” – Liceo Classico di Matera, con il sostegno di Soroptimist Matera.
Emanuela Fontana ha vinto quest’anno il Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni,
L’incontro è stato moderato da Francesco de Sanctis, Delegato Regionale Comunicazione FAI Basilicata, che alla Scuola ha dedicato l’intero percorso professionale, prima nel ruolo di Provveditore agli Studi di Milano, poi di Direttore Generale della Lombardia.
La conversazione con l’autrice ha coinvolto anche gli Apprendisti Ciceroni della 3D dell’IIS “Duni-Levi” e del Liceo Classico di Matera.
La scelta di questo libro non è casuale. Sta per concludersi, infatti, l’anno dedicato ad Alessandro Manzoni, autore fondamentale in tutti i programmi scolastici del secondo e quinto anno, a cui anche in Basilicata, durante le Giornate FAI per le Scuole, è stato dedicato un itinerario tematico.
Infine, l’autrice oltre che giornalista è anche una insegnante e questo rende particolarmente significativa la sua partecipazione all’evento nazionale Giornate FAI per le Scuole.
La scheda del romanzo La correttrice di Emanuela Fontana, Mondadori 2023
In che modo sono legate le sorti di una giovane bambinaia e del romanzo più celebre della storia della letteratura italiana? Per scoprirlo bisogna calarsi in un palazzo nobile della Firenze del 1838, dove quella ragazza di nome Emilia Luti, nubile e orfana di padre, per mantenere la madre e le sorelle minori fa la spola giorno e notte tra la stanza dei bambini e il Gabinetto letterario di casa Vieusseux, nella doppia mansione di bambinaia e aiutante di biblioteca. Quando Massimo d’Azeglio la incontra nel salotto dell’amico rimane colpito dai suoi modi schietti e dal suo fiorentino purissimo e le propone di seguirlo a Milano per occuparsi della piccola Rina, la bambina avuta dalla prima moglie Giulietta, figlia di Alessandro Manzoni. È così che Emilia fa il suo timoroso ingresso nella casa dello scrittore che con i suoi Promessi sposi ha già conquistato il cuore di migliaia di lettori. Il romanzo ha avuto successo, ma lui non è soddisfatto, si è messo in testa di ristamparlo in un’edizione illustrata e di rivederne completamente la lingua, per avvicinarla ancora di più a un fiorentino capace di parlare a tutti, “una lingua che diventi la lingua degli italiani”. Quasi per scherzo, sottopone a Emilia qualche frase, e impressionato dalle sue osservazioni comincia a mandarle dei bigliettini per chiederle aiuto. I due finiranno per rileggere e correggere insieme l’intero romanzo, tra lo studio di Milano e la villa di campagna a Brusuglio, circondati e spesso distratti dalle vicissitudini dell’ingombrante famiglia Manzoni. Capitolo dopo capitolo, fiorirà tra loro la confidenza che nasce quando si cammina insieme in quel luogo spaventoso e pieno di meraviglia che sono le parole di uno scrittore. Don Alessandro rivelerà a Emilia le sue paure, e a sua volta Emilia si aprirà con lui fino a raccontargli il suo più grande segreto. Prendendo le mosse da una storia vera rimasta finora nell’ombra e attingendo alla corrispondenza tra il Manzoni e la Luti e da materiali inediti emersi dalle sue ricerche, Emanuela Fontana traccia un ritratto profondamente umano dello scrittore più idealizzato di tutti i tempi e trasforma Emilia in un grande personaggio letterario, sagace e libero, rendendo così giustizia al contributo dato da una giovane donna al romanzo più famoso di sempre, nella versione che tutti noi abbiamo letto e studiato.
La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)