Martedì 25 marzo 2025 alle ore 11 nella Fondazione Le Monacelle in via Riscatto a Matera è in programma la presentazione del libro “Dante a Mezzogiorno. Il Regno di Sicilia nella Commedia” di Francesco Panarelli (Carocci editore). L’evento è organizzato dal Coordinamento Regionale FAI Giovani Basilicata in occasione del “Dantedì”, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. Porteranno i loro saluti Rosalba Demetrio, Presidente Regionale FAI Basilicata, e Carmelo Nicolò Benvenuto, Coordinatore Regionale FAI Giovani Basilicata. Sarà presente l’autore, Direttore del Dipartimento di Innovazione Umanistica Scientifica e Sociale (DIUSS) dell’Università della Basilicata, e con lui dialogheranno Francesca Sogliani (Vicedirettrice DIUSS-Unibas e Delegata Regionale FAI Università) e Maria Pia Ellero (DIUSS-Unibas).
L’incontro sarà occasione per riflettere sulla presenza del Mezzogiorno d’Italia normanno, svevo e angioino nei versi del sommo poeta. A differenza di Petrarca e Boccaccio, Dante pare non si sia mai spinto a sud di Roma, ma durante l’esilio imparò presto a fare i conti con quanto accadeva nelle corti di Napoli e Palermo. La situazione politica del Regno di Sicilia, diviso tra Angioini e Aragonesi, ma con importanti richiami ai sovrani Altavilla e Svevi, è evocata già nel De vulgari eloquentia e torna più diffusamente nella Commedia. Il volume rilegge le tre cantiche per seguire il dipanarsi e le ragioni del rapporto di Dante con il Meridione d’Italia, con i due Regni che lo occupavano e soprattutto con le dinastie che governarono quei Regni. Il giudizio di Dante si espresse a chiare lettere in celebri terzine, che hanno contribuito a forgiare la secolare valutazione negativa sull’età angioina e sulle sue nefaste conseguenze per il destino del Mezzogiorno italiano e allo stesso tempo a rafforzare l’opinione positiva sui predecessori normanni. Re Roberto I d’Angiò, ad esempio, fu sì colui che coronò il sogno poetico di Francesco Petrarca, ma resta marchiato dalla sarcastica definizione dantesca di “re da sermone”, ovvero sovrano incapace e bigotto.
L’iniziativa rientra nelle attività a sostegno della candidatura del castello di Lagopesole a luogo del cuore del FAI. Si auspica la partecipazione di tutti quei Volontari, compresi tra i 18 e i 35 anni, che sono attivi in seno alle Delegazioni e ai Gruppi FAI in Basilicata, e di quanti, in questa fascia d’età, abbiano voglia di condividere l’impegno del FAI nella rete territoriale lucana.
Sarà possibile iscriversi al FAI in loco.
Per votare il castello di Lagopesole: https://fondoambiente.it/luoghi/castello-di-lagopesole?ldc
Per informazioni: basilicata@faigiovani.fondoambiente.it