Si è chiusa a Potenza domenica scorsa nel nuovo spazio Bio Lab a viale del Basento, la “Festa della parola”, tre giorni di incontri letterari, giunta alla sua terza edizione, che ha visto quest’anno l’iniziativa itinerante in contenitori culturali nuovi, ideata, promossa e organizzata dall’associazione “Letti di Sera”.
Ospiti d’eccezione della serata finale gli autori di “Tienilo acceso” la sociolinguista Vera Gheno e il filosofo della comunicazione Bruno Mastroianni, moderati dall’esperta di comunicazione social Caterina Policaro, con una presentazione/dibattito sul tema della educazione digitale e della comunicazione al tempo dei social.
Postare, commentare, diffondere cultura, informazioni e notizie utilizzando prevalentemente cervello e buon senso, ricordando tutti di essere persone che entrano in relazione, al fine di comunicare in maniera efficace, soprattutto per vivere meglio e felicemente connessi, sulla rete come nella quotidianità, questi i principali elementi di discussione.
“Abbiamo messo insieme – ha dichiarato il presidente dell’Associazione Letti di Sera, Paolo Albano – una tre giorni dedicata alla lettura, ai libri e agli autori, in modo inusuale e inconsueto, mettendo insieme innanzitutto luoghi nuovi nei quali si possono presentare libri a Potenza e un cocktail di musica, giornalisti, scrittori, esperti. C’è sempre più bisogno di trovare posti da rianimare, suscitando dibattiti come questo sulla comunicazione e il web.”
“Siamo utenti della rete ed allo stesso tempo esperti – hanno dichiarato gli autori del testo “Tienilo Acceso” Vera Gheno e Bruno Mastroianni – con l’esigenza di condividere la necessità di riuscire a vivere tutti felici e connessi e il dovere di divulgare buone pratiche. Provando a rispondere a diverse domande. Come parlare di se stessi online? Come comunicare agli altri tenendo sempre presente che siamo tutti a nostro modo personaggi pubblici? Cosa succede quando i nostri contenuti sono da noi o da altri immessi nel web e sui social? Cosa succede quando ne siamo semplici fruitori?”
“Le parole – ha detto Caterina Policaro – sono lo strumento più immediato e potente che gli esseri umani hanno a disposizione, oggi più che mai. Sono proprio le parole, una volta condivise online che permangono nel tempo, attaccandosi per sempre alla nostra persona e alla nostra identità, forse per sempre. C’è bisogno, a partire dalla scuola, di una costante e corretta educazione al digitale che non è una mera spiegazione al corretto utilizzo di telefonini e tablet, ma una vera e propria gestione e cura della propria presenza in rete. Attraverso vari strumenti entriamo in relazione: dalle modalità con cui gestiamo questa relazione possiamo cambiare anche la percezione di ciò che accade nel mondo, raccontarlo, argomentare la verità condividendo soprattutto cultura e conoscenza.”