Martedì 11 giugno 2019 alle ore 18.30 nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi a è in programma la presentazione del libro Dall’acciaieria alla fabbrica dei suoni. L’officina artistica di Giovanni Tamborrino di Francesco Mazzotta, il saggio-romanzo edito dai tipi di Zecchini dedicato alla storia umana e artistica del compositore laertino. L’incontro di presentazione sarà seguito dalla performance del Drama Percussion, l’ensemble coordinato dallo stesso Tamborrino e formato dai musicisti Giuseppe Bolettieri, Federico Apollaro, Andrea Tamborrino e Nicola Montemurno. L’iniziativa è promossa nell’ambito di Matera 2019 Events in collaborazione con il Polo Museale Regionale della Basilicata, il Museo di Palazzo Lanfranchi, l’Università della Basilicata, il Conservatorio Duni, la Libreria dell’Arco e Zecchini Editore. La presentazione, animata da un dialogo tra l’autore e Tamborrino, prevede gli interventi di Marta Ragozzino (direttrice del Polo Museale della Basilicata), Saverio Vizziello (Direttore del Conservatorio di Musica Duni di Matera) e Dinko Fabris (Musicologo e docente dell’Università degli Studi della Basilicata).
Nel suo lavoro, Francesco Mazzotta racconta la storia vera del compositore di Laterza, diventato un outsider della musica contemporanea dopo essere stata operaio nella vecchia Italsider di Taranto, la fabbrica al centro dell’opera Mare metallico per la quale Tamborrino si è aggiudicato il Premio Abbiati, il più prestigioso riconoscimento italiano nell’ambito musica classica. Pertanto, Dall’acciaieria alla fabbrica dei suoni non è soltanto un saggio, ma un affresco, con il quale l’autore ripercorre in modo avvincente le vicende umane e artistiche di un performer assolutamente originale, ma anche compositore visionario profondamente legato alla propria terra. Tuttavia, il libro non racconta la storia di un riscatto, ma di un antiaccademico protagonista della scena musicale contemporanea in grado di operare, da meridionale, una riflessione su un Sud che non si abbandona alla storia negata, ma al contrario ne scrive una propria.
Corredato da un’appendice fotografica, «il volume costituisce una testimonianza preziosa e necessaria – scrive nella prefazione Enrico Girardi, critico musicale del Corriere della Sera – perché, leggendo il libro, ci sembra di ascoltare le composizioni del musicista pugliese attraverso le orecchie (e la fluida penna) del saggista».
Il libro, che si dipana come un appassionante racconto, attraversa le varie tappe dell’artista pugliese. E racconta anche l’esperienza del Festival della Terra delle Gravine, nel quale Tamborrino, instancabile sperimentatore, riesce a realizzare una perfetta corrispondenza tra scelte espressive e identità culturale, iscritta nella particolare geografia della zona, ponendosi come precursore di quanto sta accadendo oggi con Matera 2019.
Francesco Mazzotta (Taranto, 1967), laureato in musicologia, è giornalista professionista e critico musicale. Ha collaborato con Il Corriere del Mezzogiorno, l’enciclopedia Die Musik in Geschichte und Gegenwart e il Festival della Valle d’Itria. È autore di programmi di sala per diverse istituzioni musicali, tra cui la Fondazione Petruzzelli di Bari. È responsabile della comunicazione del Giovanni Paisiello Festival di Taranto e di altre manifestazioni di musica antica e contemporanea. È autore del saggio Martina Franca. Quarant’anni di Belcanto nel volume ll Festival si racconta. 40 edizioni del Festival della Valle d’Itria (Edizioni Fondazione Paolo Grassi).