L’incontro con il traduttore Fulvio Ferrari per raccontare “Il serpente” di Stig Dagerman ha inaugurato nel pomeriggio sulla terrazza di Palazzo Mavinni Malvezzi a Matera la quarta edizione di “Scrittori allo Specchio”, la rassegna dedicata ai capolavori della narrativa straniera, che in questa quarta edizione vedrà protagonisti anche i traduttori Norman Gobetti, Silvia Pareschi, Giulia Zavagna e Luca Briasco.
L’incontro con Fulvio Ferrari è stato introdotto da Selena Andrisani, presidente dell’associazione. A seguire il monologo del filologo e traduttore Fulvio Ferrari dal titolo “Vincere la paura della paura”, dedicato al romanzo Il serpente di Stig Dagerman. Pubblicato nel 1945, il romanzo segnò l’esordio narrativo di Dagerman e gli valse la fama di nuovo talento della letteratura svedese raccontando, sullo sfondo di un paese in mobilitazione generale, la paura della paura.
Fulvio Ferrari insegna Filologia germanica all’Università di Trento. Nei suoi studi si è occupato di letteratura nordica antica e della ricezione della cultura germanica nel mondo contemporaneo. È traduttore dal tedesco, dalle lingue scandinave e dal nederlandese e collabora con diverse case editrici. Per Iperborea ha tradotto, tra gli altri, Cees Nooteboom, Pär Lagerkvist, Stig Dagerman, Knut Hamsun, Göran Tunström, Fredrik Sjöberg e le antiche saghe islandesi. Nel giugno 2016 gli è stato assegnato il Premio Gregor von Rezzori per la migliore opera di traduzione italiana.
Il serpente. Mentre la Seconda guerra mondiale opprime l’Europa, un serpente infesta un sonnacchioso campo di addestramento della campagna svedese e un’altrettanto inoperosa caserma di Stoccolma durante la mobilitazione generale. Nella sua concretezza di corpo ora si scopre, ora si copre alla vista, ma il simbolo maligno che incarna sa piantarsi nella psiche di chi ci si è imbattuto. Il primo a vederlo è il sergente Bohman, al comando di uno svogliato gruppo in esercitazione, e subito un crampo lo stringe come in un cerchio di ferro. Il soldato Bill lo cattura a cuor leggero, forse solo per strappare al sergente qualche ora in più di libera uscita in cui togliersi una voglia con Irène prima di una festicciola a base di ragazze e bevute. Ma il serpente che crede di avere al sicuro nello zaino gli infesterà i sogni, getterà nel panico gli amici e confonderà realtà e fantasia tanto a lui quanto a Irène. Sotto forma di odore di paura, poi, aleggia pungente in «Non riusciamo a dormire», in cui otto reclute cercano di scacciare l’insonnia raccontandosi storie di vita vissuta. E di strategie contro l’angoscia, con le menzogne che comportano, saranno in cerca tutti i personaggi del libro. Tutti tranne Scriver, alter ego dell’autore, convinto che il serpente sia sempre lì, manifesto o latente, e che sia responsabilità di ciascuno prenderne atto, anche fino alle estreme conseguenze. Il serpente, che sia un romanzo, come gli entusiasti recensori lo definirono nel 1945 quando uscì, o una raccolta di racconti collegati, mette in campo ricchezza metaforica, potenza simbolica e beffarda ironia, movimentate da arditi salti di registro, per mostrare che la sola via per l’umano è non aver paura della paura.
“Anche questa edizione vedrà la presenza di traduttori di particolare rilevanza, pur non essendo noti al grande pubblico. Ed è questo il motivo principale che caratterizza Scrittori allo specchio, -sottolinea il direttore artistico Francesco Mongiello- una rassegna unica nel suo genere in Italia con cui si vuole tributare un adeguato riconoscimento a una categoria professionale per lungo tempo tenuta ai margini del mondo editoriale, ma imprescindibile per la diffusione di opere straniere. Quest’anno, poi, siamo particolarmente lusingati per la partecipazione di Giulia Zavagna, che ha curato la traduzione del romanzo L’invincibile estate di Liliana, Premio Pulitzer 2024, e che il nostro pubblico avrà modo di apprezzare a fine settembre.”
La fotogallery dell’incontro con Fulvio Ferrari (foto www.SassiLive.it)