Nella terrazza di Palazzo Malvinni Malvezzi in piazza Duomo a Matera con un monologo dal titolo “Il volto crudele della gente per bene”, la scrittrice e traduttrice Gaja Cenciarelli ha presentato il libro “Un brav’uomo è difficile da trovare” della statunitense Flannery O’Connor. Raccolta di racconti brevi ma potenti nella loro intensa drammaticità, pubblicati nel 1955 e ritradotti in Italia dalla Cenciarelli per minimumfax.
L’incontro è stato inserito nel programma di “Scrittori allo specchio”, la rassegna che dà voce ai traduttori dei grandi capolavori della narrativa, seguita da un pubblico sempre più motivato e partecipe.
L’incontro è stato introdotto da Selena Andrisani dell’associazione Amabili Confini.
Gaja Cenciarelli, vive e lavora a Roma dove insegna Lingua e Letteratura inglese in un istituto tecnico. Ha scritto romanzi, racconti, interventi critici. Fa parte dei “Piccoli Maestri”, un’associazione che si pone l’obiettivo di promuovere la lettura nelle scuole, e ha pubblicato fra gli altri, Extra omnes. L’infinita scomparsa di Emanuela Orlandi (Zona 2006), Sangue del suo sangue (Nottetempo 2011), ROMA. Tutto maiuscolo come sulle vecchie targhe (Ventizeronovanta, 2015), Pensiero stupendo (Lite Editions 2015). Per Marsilio, nel 2019 sono usciti La nuda verità e nel 2022 Domani Interrogo.
Uscito nel 1955 e composto da dieci racconti inarrivabili per forza espressiva e spietatezza dello sguardo, Un brav’uomo è difficile da trovare impose immediatamente Flannery O’Connor come l’esponente di punta di quello che sarebbe stato ribattezzato il «gotico sudista».
Unica sua raccolta pubblicata in vita, ha esercitato un’influenza incalcolabile su scrittori, musicisti, filosofi, politici per la ricchezza dell’apparato simbolico e la potenza e originalità del tema religioso.
Dal racconto che dà il titolo al volume – con l’esplosione finale di violenza e le parole misteriose con le quali il Balordo, capo di una banda di rapinatori e assassini, chiude la storia, –all’irruzione di uno straniero nella tranquilla esistenza della «brava gente di campagna» di un’altra memorabile novella, fino alla sarcastica rielaborazione del tema razziale nel «Negro artificiale», O’Connor attinge al grottesco e a un umorismo a tratti feroce per costruire un microcosmo umano in miracolosa sospensione tra commedia e tragedia, amore e crudeltà, dannazione e salvezza.
La fotogallery dell’incontro con Gaia Cenciarelli (foto www.SassiLive.it)