Sabato 6 luglio 2019 alle ore 18.30, presso l’ex biblioteca comunale di Atella, è in programma incontro con l’autore Giorgio Mottola, noto ai più per la sua attività di inviato per la trasmissione d’inchiesta di Rai tre “Report” e già coautore del documentario “Mafia Bunker” (2013), nonché consulente della Bbc per reportage sulla criminalità organizzata. Ha inoltre curato la sceneggiatura del film “La Trattativa” (2014) di Sabina Guzzanti ed è stato, tra le altre cose, tra gli autori delle antologie “Strozzateci tutti” (2010) e “Novantadue” (2012), oltre ad aver pubblicato, con Maurizio Torrealta, “Processo allo Stato” (2013).
I cittadini sono invitati a partecipare ed interagire con l’autore sul fenomeno della criminalità organizzata e sulle sue contraddizioni, analizzandone la nascita, evoluzione e radicamento al territorio ed alla cultura del sud Italia, nonostante la consolidata capacità di sviluppare e controllare fenomeni internazionali.
“Negli ultimi vent’anni i più importanti capi di tutte le organizzazioni criminali italiane sono stati arrestati… Eppure i gruppi mafiosi che operano in Italia non sono mai stati così ricchi in tutta la loro storia.”
Con queste parole, apparentemente contraddittorie, ha inizio il libro “Camorra nostra”, di Giorgio Mottola.
Avvalendosi delle dichiarazioni di Franco Di Carlo, uno dei consiglieri di Totò Riina, divenuto collaboratore di giustizia nel 1996, l’autore ripercorre la storia della camorra svelando come avvenne, a partire dal dopoguerra, la colonizzazione mafiosa di Napoli. Un vero e proprio cambio di pelle per i capifamiglia camorristi di quel tempo, trovatisi a trasferire il loro core business dallo spaccio e dal contrabbando, agli alti piani della finanza e della politica, elevandosi così a veri e propri industriali del crimine.
Un percorso che, partendo dal dopoguerra, giunge sino all’ incontrastato dominio dei Casalesi negli anni Novanta, passando per l’espansione degli affari criminosi nell’Italia del nord e lungo le rotte del narcotraffico internazionale.
Le dichiarazioni rilasciate da Di Carlo, delineano un’immagine inedita della camorra e rivelano una storia mai raccontata prima.