C’era grande attesa nella sala conferenze del Museo Ridola per la presentazione ufficiale del lavoro di ricerca prodotto dalla guida escursionistica materana Giovanni Ricciardi, che ha scelto Altrimedia Edizioni per pubblicare “La chiesa di Sant’Angelo e Santa Maria a Matera”. Si tratta di un quaderno ispirato ad uno scritto dello studioso tedesco Dietrich Hessenbuttel che mette in discussione il nome attribuito dai soci del circolo La Scaletta che nel 1963 scoprirono quella che fu poi riconosciuta come la Cripta del Peccato Originale. La prestigiosa chiesa rupestre ubicata fuori dal perimetro urbano di Matera, sulla strada statale 7 in prossimità dell’azienda vinicola Dragone è stata al centro di un interessante dibattito culturale moderato dal giornalista e direttore editoriale d’Altrimedia Edizioni, Nunzio Festa al quale hanno partecipato l’autore della pubblicazione Giovanni Ricciardi, il sindaco di Matera Salvatore Adduce, l’assessore alla formazione della Provincia di Matera, Salvatore Auletta, il presidente della Fondazione Zétema, Raffaello De Ruggieri e la direttrice del Museo Ridola Annamaria Patrone, che ha introdotto i lavori sottolineando la collaborazione avviata con l’autore per favorire la consultazione delle fonti d’archvio a disposizione. Particolarmente apprezzato l’intervento del presidente dell’Ente Parco della Murgia materana Pierfrancesco Pellecchia. “Giovanni Ricciardi, una delle migliori guide escursionistiche presenti sul territorio lucano, attraverso questa ricerca mirata a ricostruire la denominazione esatta del complesso religioso offre uno spunto di riflessioni sulle prospettive di sviluppo del patrimonio legato alle nostre chiese rupestri. Non tutti i cittadini materani conoscono le bellezze storico-artistiche presenti sul nostro altopiano murgico e l’Ente Parco, che mi onoro di presiedere, sta lavorando per favorire la più ampia conoscenza del nostro territorio, in cui spicca proprio la presenza della nostra Cappella Sistina, già nota come Cripta del Peccato Originale. Un’altra azione mirata riguarda la lotta ai vandali che deturpano il nostro patrimonio ed in particolare gli affreschi presenti nel parco delle chiese rupestri”. Poi la palla è passata all’ospite più atteso, Raffaello De Ruggieri, convocato alla presentazione ufficiale per offrire le sue riflessioni e il suo giudizio sulla ricerca condotta da Giovanni Ricciardi. “Mi sembra doveroso fare una premessa prima di approfondire il lavoro di Ricciardi. Quando è uscito questo volume in questa città balorda sono sorte le voci del livore che parlavano di un libro polemico, di un libro che distrugge la tradizione. Queste voci sono all’ordine del giorno in una città che fa del tiro al bersaglio il suo gioco preferito. Ebbene, posso dire che questo libro di Giovanni Ricciardi è un corretto shock sociale che invita la città a riflettere sulle sue condizioni. Le ricerche sono sempre utili per favorire un dibattito culturale e quindi l’opera di Ricciardi va apprezzata e rispettata. Sempre i suggeritori occulti mi hanno detto che in questo libro viene criminalizzato il nome della Cripta del Peccato Originale a favore di quello di Sant’Angelo e Santa Maria a Matera ma non è così. Allora qualcuno potrebbe chiederci perché è stato dato questo nome alla chiesa che abbiamo scoperto nel 1963. Non avendo in possesso nastrini accademici o titoli scientifici possono dire che noi ci siamo comportati da veri militanti della cultura e abbiamo deciso di pubblicare tre anni più tardi quel volume in cui si afferma il nome di Cripta del Peccato Originale sulla base di alcuni documenti inseriti nel volume del Ridola che racconta la grotta dei Pipistrelli. Quando abbiamo fatto questo lavoro, che ci stava per “soffiare” il professore Alberto Rizzi, non esisteva l’Archivio di Stato e quindi non potevano accedere a quei documenti utilizzati nella ricerca condotta da Giovanni Ricciardi. Pensate che questa chiesa è stata anche ribattezzata la grotta dei cento santi mentre Lionetti e Peloro hanno pubblicato un altro volume in cui si parla della Chiesa di San Silvestro”. Raffaello De Ruggieri ha quindi annunciato che nei prossimi giorni candiderà la Cripta del Peccato Originale, che da oggi potremmo anche riconoscere nella chiesa di Sant’Angelo e Santa Maria a Matera sulla base del lungo lavoro di ricerca al quale si è dedicato Giovanni Ricciardi si candiderà a ricevere il secondo riconoscimento Unesco riservato alle chiese longobarde. “Davanti al sindaco Adduce posso dire che in questa città vedo una grande forza ma purtroppo devo dire che non vedo la forza dei cittadini materani.” Parole che pesano come le pietre che formano gli antichi rioni Sassi. A Giovanni Ricciardi l’onore di chiudere il dibattito con l’illustrazione dei tre capitoli che compongono il suo lavoro encomiabile: dopo aver illustrato nella prima parte tutte le fonti che hanno ispirato la sua ricerca e le motivazioni che hanno favorito la pubblicazione del volume, Giovanni Ricciardi approfondisce il Chronicon Volturnense, un manoscritto miniato in latino prodotto dal monaco Giovanni, che diventò Abate di San Vincenzo nel Secolo XII e il corredo pittorico di Sant’Angelo e Santa Maria a cura dello studioso tedesco Dietrich Hessenbuttel. Il volume di Giovanni Ricciardi è arricchito anche da fotografie a colori dei luoghi descritti e raccontati. L’obiettivo dell’autore è di guardare alle origini di quella che comunemente è definitiva Cripta del Peccato Originale, ma che il ricercatore indaga nuovamente per raccogliere dal passato ogni notizia e fonte utile a dimostrate come in realtà il luogo di culto sia più precisamente la chiesa di Sant’Angelo e Santa Maria, citata per esempio in diversi testi antichi e da diversi storici.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione ufficiale del volume La chiesa di Sant’Angelo e Santa Maria (foto www.sassilive.it)