Giovedì 29 novembre 2018 alle ore 16,30 a Matera presso Casa Cava si terrà la presentazione dell’ultimo libro di Giuseppe De Rita, “Dappertutto e rasoterra”, organizzata dal Centro Studi Sociale e del Lavoro che collabora con la UIL regionale e nazionale, e che proprio con il Censis ha costruito in Basilicata un osservatorio privilegiato sui termini attuali di un nuovo sviluppo nel Mezzogiorno, tra criticità ed opportunità nelle strettoie della crisi.
«Dappertutto e rasoterra» (Oscar Mondadori), ripercorre 50 anni di storia della società italiana e pochi come lui sanno analizzare i grandi e i piccoli mutamenti. Il confronto tra le generazioni, nel corpo della nazione, è uno dei grandi fenomeni e su questo De Rita è illuminante.
Negli ultimi anni intensificando la collaborazione – sottolineano Carmine Vaccaro, segretario regionale della Uil e Giancarlo Vainieri, presidente del Cssel – ci sono stati numerosi ‘ritorni’ del Presidente Giuseppe De Rita e di Giorgio De Rita in Basilicata, a Matera in particolare, a rivisitare le origini dell’impegno culturale di questa scuola di pensiero e di ricerca sociale legata ai modelli dello sviluppo locale. Con le lenti del Censis abbiamo prodotto e presentato diversi lavori di interpretazione delle potenzialità di sviluppo della Basilicata, a partire dal ‘valore dei beni comuni acqua, energia, foreste’. Un insieme di asset che da soli rappresentano gli elementi fondamentali per disancorare il Mezzogiorno interno da rapporti storici di svantaggio che neppure il regionalismo ha saputo recuperare.
Una sorta di rilancio del potere locale che si interroga e si ripiega su di una nuova, non scontata, valorizzazione delle risorse locali, come plasticamente dice De Rita, “una mano che si chiude” per stringere il fascio delle risorse, dei beni comuni e rimetterle nelle dinamiche del ‘globale’, con visione, determinatezza e nuovo protagonismo.
Da qui, dalla Basilicata, da Matera ci sembra opportuno cogliere il senso della fatica del Censis, di De Rita nel riprendere quel respiro profondo della società italiana che ancora oggi si ripropone in forme nuove ed inusitate. In qualche modo la qualità originale della storia sociale del Paese in cinquant’anni, interpretata dalle considerazioni generali dei rapporti del Censis raccolti nel testo.
La contestazione, il terrorismo, il sommerso, l’esplosione della piccola impresa, la crescita del ceto medio e la vitalità di una società molecolare il cui sviluppo si è propagato “dappertutto e rasoterra”.
Questo evento assume poi il carattere di alto appuntamento di studio e di approfondimento con il parterre e l’ascolto di rappresentanze locali dei ‘mondi vitali’ e con il concorso-patrocinio degli organismi regionali e nazionali della UIL.
E non rimane fine a se stesso, ma è dentro un lavoro ‘militante’ per leggere ed interpretare i tempi d’oggi, al servizio anche del rinnovamento delle organizzazioni sociali e sindacali.
Ne parlerà con l’autore Oreste Lo Pomo, caporedattore TGR Basilicata.