Sabato 7 giugno 2014 alle ore 19 è in programma la presentazione della raccolta di poesie “Il balcone sul cortile”. Introduce e coordina: Giovanni Di Lena; Interviene Lucio D’Amato, docente Unibas; Concludono Antonio Pallottino, poeta e saggista e Francesco D’Onofrio, assessore alla cultura Comune di Pisticci. Di seguito la recensione di Carlo Abbatino.
Antonio Pallottino, il poeta dalla grande classe che consegna sempre alla letteratura lucana opere di grande spessore culturale ritorna con un raccolta di silloge “Il balcone sul cortile”, che si avvale della prefazione di Luigi D’Amato. Pallottino è poeta di un’anima sensibilissima che esprime concetti poetici adornati dalla bellezza della lingua fresca ma nello stesso tempo ricca di segni e significati importanti che il lettore attento può cogliere con grande capacità di stile. In breve si può dire che la sua lirica diviene non di semplice comunicazione ma di una buona articolata comunicazione in cui il sottile sarcasmo è espressione di elevata congettura interpretativa. Prova della elevata sintonia poetica che l’autore esplicita con incanto e disincanto ne è la particolare lettura fatta dal prefatore D’Amato che riesce a cogliere nell’animo del poeta Pallottino e con profonda arguzia quello che è il suo modo di poetare, di dare vita a versi che necessitano di una più facile aderenza ai canoni della letteratura. PAllottino va avanti nel suo procedere poetico che lascia tracce indelebili del suo osservare come il suo animo venga assorbito dalle circostanze della vita che sono anche forte ricordo del vissuto con la sua compagna di vita che da diverso tempo è ascesa al cielo nel vivere la pienezza della vita post morte. Pallottino avverte e sente questa grande mancanza e deciso e fortemente versatile produce sillogi che portano D’Amato a dire: “Pallottino si inserisce nel quadro della poesia contemporanea degli ultimi quindici anni, ma la sua stella ancora non rifulge nell’universo culturale di oggi. Eppure egli si pone come testimone non passivo di fronte all’evento del mondo (…), La forza della sua poesia è di quelli che fanno della poesia un memento del dramma che coinvolge l’uomo nella reciprocità del mondo. Per cui quella che fu definita l’elegia moderna ortodossa della linea ufficiale del Novecento Italiano , trova in poeti come Pallottino una inversione totale. (…) Pallottino si mantiene fedele ad una poesia testimoniata con la sofferenza e l’isolamento (…)”
Antonio Pallottino, laureato in Filosofia e Storia, è nato e risiede risiede a Rionero in Vulture. Ha insegnato al Liceo Classico ed è stato ospitato in diverse testate giornalistiche e riviste culturali. Ha all’attivo recensioni critico-letterarie e riflessioni filosofiche-politiche come il saggio sulla Questione Meridionale per il quale ha meritato una menzione speciale fuori concorso alla V Edizione del Premio Giustino Fortunato. Alle stampe nel 97 “L’acetosa sollevò il capo” una raccolta di poesie rievocative della strage nazifascista consumata nel terribile tragico settembre rionerese del 1943. Nel 2000 pubblica la seconda raccolta “Dei tuoi colori mi decompongo” e nel 2002 “Bussano nocche diafane” una breve silloge in memoria della sua compagna. Nel 2006 esordisce con la prosa “In fondo al primo caffè”.
Carlo Abbatino