Premiati stamattina a Roma, in Campidoglio, presso la Sala della Protomoteca, i vincitori della settima edizione del Premio Letterario Nazionale “Salva la tua lingua locale”. Per la Sezione Prosa Edita è presente l’opera “Mǝskìgliǝ” (Miscugli) di Filippo Di Giacomo, originario di Francavilla Sul Sinni, ma residente a Senise. È questa una ricerca trentennale, uno studio che intende rendere il dialetto flessibile e sempre fruibile da chiunque voglia farne uso, quasi una sfida identitaria contro il prorompente sviluppo comunicativo di influenza straniera.Si è trattato di un compito arduo, poiché questo linguaggio è stato tramandato oralmente e ha richiesto la certosina trascrizione di fonemi non presenti nell’Italiano standard.
“Sono fiducioso che i dialetti e le parlate locali non moriranno; essi si estingueranno soltanto là dove non ci sarà più nessuno che li parlerà” – afferma Filippo Di Giacomo, maestro in pensione, che non è mai pago di offrire i suoi insegnamenti e con l’entusiasmo e l’amore per la sua lingua materna, che da sempre caratterizzano i suoi quasi ottant’anni di vita, intreccia abilmente bozzetti romantici, metafore esistenziali, ricordi di un tempo che fu, mostrandoci come la lingua dialettale costituisca il fulcro della nostra comunicazione primaria e rappresenti l’identità della nostra civiltà contadina, della nostra memoria.