Venerdì 6 febbraio 2015, alle ore 18,30, presso l’UnibaStore Plus in piazza Matteotti 3, Matera, l’AICC (Associazione Italiana di Cultura Classica, Delegazione di Matera “Giuseppe Bruno”) presenta il libro “Il mito di Enea. Immagini e racconti dalla Grecia a oggi” di Maurizio Bettini e Mario Lentano, pubblicato da Einaudi Editore nella serie “Mythologica”.
Alla presentazione interverranno: il co-autore del libro, Prof. Mario Lentano (Università degli Studi di Siena), il Prof. Raffaele Bruno (Presidente AICC Matera) e la Dott.ssa Nicoletta Bruno (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Segretaria AICC Matera). Nel corso della serata sarà possibile acquistare o prenotare una copia del libro.
Mario Lentano insegna Lingua e Letteratura Latina presso l’Università degli Studi di Siena. È membro del “Centro Interdipartimentale di Studi Antropologici sulla Cultura Antica” e del Collegio dei docenti della Scuola di dottorato di ricerca in “Antropologia, Storia e Teoria della Cultura”. Fa parte del Comitato scientifico della rivista on-line “I Quaderni del Ramo d’oro”.
Presentazione libro di Maurizio Bettini e Mario Lentano “Il mito di Enea. Immagini e racconti dalla Grecia a oggi” (Einaudi Editore) – 6 febbraio UnibaStore Plus
«Dopo dieci anni la lunga guerra è finita: con il saccheggio della città, come sempre terminano gli assedi nel mondo antico. Mentre sullo sfondo gli edifici di Troia vengono dati alle fiamme, tra le grida dei guerrieri massacrati e quelli delle donne tratte prigioniere dai vincitori, un piccolo gruppo familiare – un uomo con l’anziano padre sulle spalle e il piccolo figlio per mano, seguito a una certa distanza da una donna – si allontana a passi rapidi nella notte. Di lì a poco quell’uomo si imbarcherà insieme a un pugno di altri superstiti, compirà un lungo percorso attraverso il Mediterraneo, toccando isole e porti e coste, e sbarcherà infine in Italia, nella terra che un giorno si chiamerà Lazio; qui gli esuli si stanzieranno, e qui Enea – così si chiama il fuggiasco – darà origine a una lunga discendenza dalla quale nasceranno, in un futuro ancora di là da venire, i fondatori di Roma.
Per molti moderni questo è il mito di Enea, la storia dell’eroe che i Romani considerarono, a partire da un certo momento, come il proprio lontano progenitore. In realtà, quel racconto assunse la sua forma canonica molto tardi, all’epoca del poeta Virgilio e dell’imperatore Augusto; il suo progetto aveva invece origini molto più remote, che affondavano le radici nei poemi omerici e in quelli del cosiddetto ciclo epico, in cui Enea era il capostipite di una dinastia di sovrani destinata a governare sulla Troade per molte generazioni. Fu solo con estrema gradualità, e attraverso una serie di sviluppi inizialmente imprevedibili, che l’eroe vide la sua saga espandersi, arricchirsi di nuovi episodi e avventure infine saldarsi al mito relativo alle origini di Roma.
Questo libro è dunque la storia di un successo narrativo, che dalla cultura greca più arcaica giunge sino alla splendida celebrazione dell’Eneide virgiliana. Ma la fortuna del mito non si ferma al mondo antico: lungo tutto il Medioevo, e poi ancora all’alba della modernità, città, popoli e case regnanti della nuova Europa non smettono di accreditarsi ascendenze troiane, riconnettendo la propria origine a questo o quel superstite dell’antica guerra raccontata da Omero; e anche quando il significato politico del mito si appanna fino a scomparire, Enea ha abitato ancora l’immaginario dell’Occidente come paradigma dello sconfitto, dell’esule, del senza patria, controfigura dei vinti e degli sradicati del nostro tempo.» (dalla quarta di copertina del libro).