Per il nuovo appuntamento del progetto di rigenerazione sociale delle periferie Amabili Confini ai cittadini nel tardo pomeriggio, è stato proposto l’incontro con Nadeesha Uyangoda, originaria dello Sri Lanka ma residente in Brianza dall’età di 6 anni, vincitrice con il libro “L’unica persona nera nella stanza” del premio Speciale della Giuria al Rapallo Carige, del Premio Sila49 e del premio Giuditta al miglior saggio esordiente.
L’incontro, previsto nel quartiere Lanera, si è svolto nella sala Laura Battista della Biblioteca Stigliani a causa delle avverse condizioni meteo.
Dopo l’introduzione affidata a Selena Andrisani, dell’associazione Amabili Confini, è partita la conversazione tra la scrittrice ospite della rassegna e gli autori dei racconti scelti tra quelli pervenuti dalla macroarea che include rione Pini, Lanera, Giustino Fortunato, Cappuccini ed Agna.
La parte conclusiva dell’incontro è stata dedicata alla presentazione del libro L’unica persona nera nella stanza di Nadeesha Uyangoda. Saggio ricco di riflessioni e spunti teorici, nel quale l’autrice racconta la sua storia e quella di altri italiani “neri” come lei, tentando di ricomporre la sua identità in un paese che cambia velocemente. Hanno dialogato con l’autrice i la giornalista Stella Montano e Ivan Moliterni, direttore della Scuola Ombre Meridiane.
Nadeesha Uyangoda è nata nel 1993 in Sri Lanka, ma vive in Brianza da quando aveva sei anni. È un’autrice freelance che da tempo si occupa di identità, razza e migrazioni. I suoi lavori sono stati pubblicati da Al Jazeera English, Not, «Rivista Studio», «The Telegraph», Vice Italia, openDemocracy.
L’unica persona nera nella stanza. La razza è un concetto difficile da cogliere, pur non avendo fondamenti biologici produce grossi effetti nei rapporti sociali, professionali e sentimentali. La razza in Italia non si palesa fino a quando tu non sei l’unica persona nera in una stanza di bianchi.
E quell’unica persona è Bellamy, Mike, Blessy, David…una moltitudine in parte sommersa, sotterranea. Quell’unica persona è chi si è sentito dire troppe volte che «gli italiani neri non esistono»: lo gridano negli stadi, lo dice certa politica, sembrano confermarlo le serie tv, la letteratura, i media.
In un certo senso è persino vero: gli italiani neri non emergono, non si vedono negli ambienti della cultura, nei talk show e nelle liste elettorali. O meglio, in quei luoghi esistono ma solo come oggetto del discorso, quasi mai come soggetto. La loro presenza è ridotta alla riforma della cittadinanza, ai casi di razzismo, all’«immigrazione fuori controllo», ai barconi, all’«integrazione».
Con un approccio inedito e un linguaggio fresco e «social», Nadeesha Uyangoda apre in questo libro, che incrocia saggio e memoir, un’onesta conversazione per comprendere meglio la dinamica razziale nel nostro paese.
La fotogallery dell’incontro con la scrittrice Nadeesha Uyangoda (foto www.SassiLive.it)