Nelle foto il racconto di una terra – la Basilicata – che prende vita attraverso il suo paesaggio più caratteristico, quello dei Sassi materani, e i valori di semplicità, umiltà e orgoglio ritratti nei volti dei personaggi del presepe
Il presepe monumentale opera dell’artista lucano Francesco Artese – donato lo scorso anno dalla Regione Basilicata a Sua Santità Benedetto XVI ed esposto in Piazza San Pietro – torna a rivivere in un libro fotografico, ideato con l’intento di rendere fruibile ad un vasto pubblico quell’eccellenza dell’artigianato artistico lucano che è simbolo dell’identità del suo popolo e del suo attaccamento alla tradizione cristiana.
“La Basilicata e Il Cuore della Cristianità”- questo il titolo del libro – racconta attraverso decine di scatti fotografici l’opera del maestro presepista di Grassano, che ha voluto rappresentare il mondo contadino di un tempo nel suggestivo paesaggio dei Sassi di Matera. Il volume nasce con l’intento di ricordare quell’esperienza così importante per la città lucana che, grazie a quest’opera, si è fatta conoscere al pubblico in una veste nuova: la “culla” della Natività, l’avvenimento più importante del mondo cristiano.
Grande 165 metri quadri, alto fino a 8 metri e popolato da oltre cento personaggi in terracotta, il presepe ha visto la luce dopo sette mesi di lavoro. Una lunga fase di preparazione, poi l’allestimento e il montaggio per riprodurre fedelmente gli scorci, i paesaggi, i personaggi tipici di questa terra che fanno da sfondo alla nascita di Gesù. Il presepe esce così dai confini della rappresentazione classica e viene riproposto con grande maestria in un’ambientazione nuova. Non più la Betlemme di duemila anni fa, ma la murgia lucana, i rioni Barisano e Caveoso, la chiesa rupestre Convicinio di Sant’Antonio e quella di San Nicola dei Greci, il campanile di San Pietro Barisano, la miriade di tetti delle case accavallate, i vicoli e le piazze che il tempo non è riuscito a cambiare. Al centro la sacra famiglia di Nazareth, a cui questo scenario insolito e originale non ha tolto nulla della sua tradizionale sacralità, ma anzi ha contribuito ad impreziosire, a rendere ancora più vero e vicino a ciascuno di noi. Perché ognuno possa rivivere quel mondo di storie e racconti che si sono tramandati di padre in figlio, di generazione in generazione, immergendosi attraverso questo libro, pagina dopo pagina, foto dopo foto, nella vita di un tempo e nella cultura delle antiche abilità contadine e artigiane.
Il progetto del presepe monumentale, che ha visto il coinvolgimento del Comune di Matera, della Regione Basilicata, dell’Agenzia di Promozione Territoriale (APT) – è stato sostenuto da Total E&P Italia, che con il suo supporto ha voluto contribuire a diffondere l’immagine di una terra che merita di essere scoperta anche per le innumerevoli testimonianze della sua peculiare identità culturale e religiosa.
Una terra quella lucana che, dopo essere stata la prima nella storia tra le Regioni italiane ad aver donato al Vaticano il Presepe di Piazza San Pietro, con l’opera del maestro Artese e la memoria dell’evento contenuta nel libro, potrà essere promossa e portata in ogni angolo del mondo.
Il volume è realizzato in doppia lingua, italiano e inglese. A partire da gennaio sarà disponibile anche una versione consultabilegratuitamente in formato ebook sul sito www.it.total.com
A testimonianza del suo impegno a contribuire alla valorizzazione e promozione del territorio lucano, Total E&P Italia cederà inoltre i diritti di uso e ristampa del libro all’APTe alla Regione Basilicata.
Le prefazioni del libro sono di Nathalie Limet – Amministratore Delegato di Total E&P Italia, Giampiero Perri – Direttore Generale dell’APT Basilicata e del maestro Franco Artese.
Il coordinamento editoriale è stato curato da Massimo Dapoto, Responsabile Comunicazione Total E&P Italia.
Le fotografie sono di Mjrka Boensch Bees, di Pasquale Carbone e del Servizio Fotografico de “L’Osservatore Romano”.
CHI E’ FRANCO ARTESE
Artista lucano, di Grassano, è esponente della scuola presepista meridionale. Inizia la sua carriera artistica nel 1976 realizzando un’opera per il Convento dei Frati Francescani di Grassano. Nel suo lavoro è evidente il legame tra la Natività e i valori della società contadina: l’umiltà e la povertà dei personaggi raffigurati li accomuna alla povertà della sacra famiglia di Nazareth. Oltre che in Piazza San Pietro a Roma, ha esposto la sua opera a Loreto, nella Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi e in diverse città e Paesi del mondo, tra cui New York, Washington, Parigi, Betlemme, Varsavia. Quest’anno i presepi del maestro sono esposti a Goiânia in Brasile ed a Turku in Finlandia.