La storia di La Martella, inizia poco dopo la Seconda Guerra Mondiale con il coinvolgimento di molti studiosi e realizzata dall’Istituto UNRRA-Casas, diretto dall’Ing. Adriano Olivetti, con l’intento di accogliere non solo le famiglie degli assegnatari della Riforma Fondiaria che abbandonavano gli antichi Rioni cittadini di Matera, i Sassi, ma anche con idee tendenti al decentramento burocratico-decisionale, alla formazione professionale e all’insediamento industriale in zone pianeggianti per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia.
Così il 17 maggio 1953, l’allora Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, l’On. Alcide De Gasperi, consegnò le chiavi delle nuove abitazioni della nascente borgata La Martella alle prime cinquanta famiglie che nei giorni seguenti vi si trasferirono abbandonando le case-grotte del Sasso Caveoso per vivere in dimore piene di vita, asciutte e dotate di tutti i conforti e le attrezzature moderne dell’epoca.
Su questo sfondo si colloca il carattere precipuo e il ruolo peculiare di Matera quale città-laboratorio, eletta a ideale capitale di una implosiva “civiltà contadina” e soggetta all’ardita sperimentazione di quella “città del futuro” individuata nella borgata di La Martella. In un crogiuolo di impulsi e
derivazioni, attraverso le incombenti istanze rivendicative delle lotte contadine, e risolutive della riforma agraria si poneva mano alle strumentazioni della pianificazione urbanistica e alla localizzazione dei nuclei di industrializzazione.
Il Professor Francesco Francione, docente di Scienze Sociali nell’Istituto Magistrale “T. Stigliani” di Matera, con questo volume ha voluto indagare sulla nascita della borgata profondendo la fatica di una lunga ricerca documentale, arricchita dalla personale esperienza per aver vissuto da fanciullo i primi passi della nascente comunità martellese dove ancora vive con la sua famiglia.