Con la presentazione del libro “La Misericordia in Padre Pio” di Stefano Campanella, direttore di tele radio Padre Pio e Padre Pio TV si è conclusa a Matera nella cappella di Malvinni-Malvezzi di Palazzo Gattini la tredicesima rassegna culturale “Tre giorni di… Versi” , promossa per tre giorni consecutivi dall’associazione Matera Poesia 1995, in collaborazione con la Pro Loco di Lagonegro Kaleidos, la Casa della poesia di Monza e Poeti per la cultura di pace.
Letture di poesie afidate a Domenico Orlandi e Antonella Radogna e intermezzi teatrali eseguiti dall’attrice Nunzia Gioia, nel nome della poetessa lagonegrese Donata Doni hanno caratterizzato le prime due giornate. La rassegna ha valorizzato anche la poesia “Il bivio del futuro”, che Dante Maffia, noto scrittore, poeta e saggista, già candidato al premio Nobel per la letteratura, molto vicino all’Associazione anche come Presidente onorario del premio “Una cartolina da Matera”, ha voluto dedicare agli artisti e scrittori lucani.
L’ultima giornata è stata dedicata al volume di Stefano Campanella dedicato alla Misercordia di Padre Pio. Il testo è stato illustrato da Vito Lenge, responsabile diocesano dei gruppi di preghiera Padre Pio. Lavori introdotti dalla presidente di Matera Poesia 1995, Maria Antonella D’Agostino mentre la giornalista Cristina Longo ha coordinato gli interventi dei relatori.
“Tre giorni di… Versi”, è un evento patrocinato dal Comune di Matera e organizzato dall’Associazione Culturale “Matera Poesia 1995”, che da sempre è ispirato al dare voce a tutti gli iscritti all’Associazione che vogliano mettersi in gioco proponendo letture dei propri versi o racconti.
Stefano Campanella, direttore di tele radio Padre Pio e Padre Pio TV spiega come nasce l’idea di scrivere un nuovo libro su Padre Pio e quali sono i contenuti della pubblicazione: “L’idea è nata quando abbiamo appreso la notizia che il Santo Padre, Papa Francesco, avrebbe voluto avere a Roma il corpo di Padre Pio assieme a quello di San Leopoldo Mandic in occasione dell’invio dei 1071 missionari della Misericordia perchè diventassero, entrambi frati cappuccini e accumunati dal martirio del confessionale. Di fronte a questa richiesta del Papa e di fronte all’anno della Misercordia che ormai si è chiuso a dicembre scorso, ho cominciato a chiedermi in che modo Padre Pio potesse diventare icona della Misercordia e quindi modello per questi missionari della Misercordia. Ho cominciato a scavare e a mettere insieme tanti elementi. Oltre alla dimensione legata al sacramento della Riconciliazione a cui ho dedicato il primo capitolo ho scoperto che Padre Pio ha avuto a livello personale atteggiamenti di misericordia, sia perdonando quelli che gli hanno fatto del male, sia cercando di esprimere nel contesto sociale in cui viveva quell’atteggiamento di carità nei confronti di chi era ai margini della società, gli ammalati, i senza lavoro”.
Questo libro a chi si rivolge? “Ci sono due generi di lettori secondo me a cui si rivolge questa pubblicazione. I sacerdoti possono vedere in Padre Pio, che trascorreva tanto tempo in confessionale, un modello da imitare nella disponibilità nei confronti dei penitenti ma anche noi laici possiamo vedere un Padre Pio capace di perdonare, capace di essere attento ai bisogni dell’altro, un modello di carità cristiana”:
Michele Capolupo
La fotogallery della terza giornata di Tre giorni di…versi (foto www.SassiLive.it)