I gialli che passione
Ho tredici anni e leggo libri gialli già da due o tre anni. Li leggo perché mi appassionano e, al contrario di ciò che i più credono, non sono solo un susseguirsi d’ interrogatori e sospetti, bensì inseguimenti e scoperte impensabili. Per poter apprezzare appieno un racconto giallo non bisogna limitarsi a rimanere semplici spettatori, dato che è necessario cimentarsi a risolvere il mistero che esso cela.
Ma ci siamo mai chiesti perché i libri del mistero sono appellati “gialli”? La risposta è da ricercarsi nella colorazione della copertina della prima collana di questi ultimi, pubblicata in Italia dalla Mondadori. Tuttavia il romanzo giallo vero e proprio è stato redatto per la prima volta dall’americano Edgar Allan Poe, che debuttò con il libricino “I delitti della Rue Morgue”. Il suo fantomatico investigatore, Auguste Dupin, risolve brillantemente il mistero riguardante la morte di un’ anziana signora accoltellata. Ho letto quel libro con grande interesse, e, man mano che la narrazione proseguiva, ho notato che la trama si arricchiva e si faceva sempre più incalzante. È tuttavia Conan Doyle, autore inglese, a imporre definitivamente i racconti del mistero all’ attenzione del pubblico con il suo personaggio Sherlock Holmes, inizialmente pubblicato periodicamente su un quotidiano. Di tutti i gialli che ho letto quelli che mi hanno appassionato maggiormente sono stati proprio quelli aventi come protagonista il suddetto investigatore ed il suo fido aiutante Dottor Watson, un ometto impacciato che si rivela però sempre di grande aiuto nella risoluzione dei misteri. Tuttavia, quando Sherlock Holmes muore nel tentativo di disfarsi del suo acerrimo nemico, Doyle si vede costretto a trovare un pretesto per farlo rinascere, date le lamentele dei suoi ammiratori. Sherlock Holmes ritorna in scena nel libro più avvincente, “Il mastino dei Baskerville”, nel quale un cane infernale assale frequentemente gli abitanti di una sperduta contrada inglese. Una terza figura importante all’ interno della letteratura gialla è Hercule Poirot, il personaggio più riuscito creato da Agatha Christie. Il suddetto unisce un pizzico di ironia alla sua sagacia, il che rende le sue avventure ancora più divertenti. Ma non bisogna dimenticare Miss Marple, la simpatica vecchina che si cimenta nelle indagini più complesse, frutto del genio inventivo di Agatha Christie. La nonnina appare come un’ acida zitella inglese ma, in vero, nasconde un talento sorprendente che di certo i suoi lettori apprezzeranno, come l’ ho apprezzato io.
Detto ciò, penso che io debba consigliare i miei lettori su una prima lettura del mistero. Sono dell’ avviso che una buona lettura potrebbe essere “Assassinio sull’ Orient-Express”, uno dei romanzi più avvincenti scritti da Agatha Christie, che vedrà l’ ex poliziotto Hercule Poirot ed il suo compagno d’ avventure capitano Hastings, intenti a risolvere l’ enigma riguardante un inspiegabile assassinio. Ritengo che, in conclusione, valga la pena di leggere almeno uno di questi libri meravigliosi, libri senza tempo.
Buon viaggio sull’ Orient-Express!!
Luca Trabacca, 3^ E per Torraca News Live
Nella foto la copertina di un giallo materano, “L’inganno delle apparenze”, pubblicato dal giovane autore Rocco Cascini.