Nasce Gen/Z, la nuova collana Altrimedia Edizioni interamente dedicata ai Post Millennials: romanzi e racconti scritti dai protagonisti, ritratti veri di una realtà che può finalmente essere compresa nella sua interezza, con chiaroscuri e aspettative di ragazze e ragazzi che sono il nostro futuro, dandoci la possibilità di avvicinarci e vivere un po’ quelle esperienze.
A inaugurare Gen/Z è Abbiamo fatto nostro un pezzo di mondo (prefazione di Benedetta Pilato) di Francesco Toma.
L’io narrante è Lorenzo, studente universitario ventenne che ancora non sa bene come approcciarsi con le ragazze e, un po’ impacciato e molto indeciso, aspetta il primo grande amore. Con gli amici condivide incertezze, delusioni, sogni e, soprattutto, sbronze. All’improvviso ecco l’amore: con Matilde le notti milanesi, sempre grigie, si accendono di colori. Lorenzo però vive tutti i turbamenti che spesso sono insiti anche nelle relazioni più belle, ha paura di non essere corrisposto, di illudersi, di essere lasciato.
“Francesco Toma, che ho conosciuto nella piscina di Taranto in cui mi alleno, – scrive Benedetta Pilato nella prefazione – è riuscito a cogliere ogni sfumatura della nostra generazione raccontando una storia davvero molto bella. Francesco “analizza” i ventenni del Terzo Millennio lasciandosi andare alla poesia. Ed è originale e inconsueto seguire le emozioni “al maschile”, la maggior parte di romanzi simili sono infatti narrati sempre dal punto di vista delle donne”.
In Abbiamo fatto nostro un pezzo di mondo Toma, con uno stile diretto e intimista, accompagna il lettore alla scoperta della Generazione Z. Ed è sicuramente tutta un’altra cosa ascoltarli, lasciarli parlare, far buttar fuori le loro emozioni, il loro vissuto, sogni e speranze: la Generazione Z, i ragazzi nati fra la seconda metà degli anni ’90 e il 2010, è piena di sfaccettature, bisogna scoprirla, entrarci senza limitarsi a osservarla.
Di seguito un brano tratto dal romanzo: “Andammo avanti in quel modo per ore. Cantavamo una canzone dopo l’altra e fumavamo erba, con la testa per aria e la stupida convinzione che fino a quando avremmo vissuto momenti come quelli niente avrebbe potuto abbatterci. Avere vent’anni vuol dire non sapere più se collocarsi nel mondo delle cose facili o in quello delle cose difficili e importanti. Allora spesso si cade in un affascinante mix di entrambi e ci si ritrova a sostenere un esame o un colloquio di lavoro, di mattina e in giacca e cravatta, con ancora addosso la sbronza della sera prima. A vent’anni hai già la patente da due e la maturità ti sembra una cazzata, ma le sigarette le fumi ancora e continui a rientrare a casa con il fegato a pezzi. A vent’anni fai cazzate e te ne penti, ma ancora non sei in grado di non farne più. Perciò a volte diventa frustrante e altre volte invece senti che hai ancora tempo per fare mille sbagli. Avere vent’anni è inevitabilmente strano, ma quando ce li hai, in quel limbo vorresti restarci a tutti i costi”.
Francesco Toma è nato il 7 gennaio 2001 ed è cresciuto a Ruffano (Lecce). Ha frequentato il liceo scientifico e studia attualmente da fuorisede in Bocconi, facoltà di Economia. Ha cominciato a scrivere pensieri sul suo Iphone intorno al primo anno di liceo, nel 2014. Dopo aver pubblicato più volte nelle storie di Instagram ciò che scriveva senza ammettere di essere l’autore, si è “svelato” spinto dal fatto che molte persone ricondividevano ciò che postava. Il primo insieme di pensieri pubblicati su Wattpad tra il 2017 e il 2018 ha totalizzato circa 4000 lettori in una settimana. Ha pubblicato Una volta per tutte (2019) e Ho paura che arrivi Settembre (2020).