“L’intelligenza artificiale nelle pratiche di vita quotidiana”. E’ il tema dell’incontro con Renato Curcio organizzato nel tardo pomeriggio nell’Archivio di Stato a Matera nell’ambito della rassegna Percorsi di Energheia.
L’intervento di Renato Curcio, introdotto dal direttore dell’Archivio di Stato, Pietro Sannelli, ha preso spunto da una delle sue ultime pubblicazioni “Intelligenze artificiali, intelligenze sociali”.
“Da Adriano Olivetti a Elon Mask, Jeff Bezos (Amazon), Bill Gates (Microsoft). La società in cui viviamo è completamente cambiata rispetto a quella che sognava l’imprenditore, ingegnere e politico piemontese, perchè oggi conta solo il business. Se Olivetti sosteneva che nella sua azienda la differenza tra chi guadagnava di meno per le sue mansioni e i vertici non poteva essere superiore a 20 volte, oggi si punta esclusivamente a fare profitto e tra i settori di interesse ci sono anche le guerre, perchè chi programma i videogiochi è stato assunto da coloro che sono in guerra per colpire i cittadini con i droni più evoluti.
Ci sono diversi tipi di intelligenza artificiale: generativa, intrusiva, bellica, lavorativa ma è necessario un cambiamento di rotta e puntare alla promozione delle intelligenze sociali, ritrovando quel senso di comunità perduto, perchè solo così si potrà sperare in un futuro migliore.
Se le intelligenze umane sono miliardi, uniche e variegate, quelle artificiali sono poche e asservite, etno-classiste e voracemente colonizzatrici, finalizzate a realizzare profitto esponenziale per i loro padroni e quindi addestrate a diffondere i loro orientamenti culturali intrisi di una malcelata retorica suprematista. Sono qui sviluppate riflessioni epistemologiche sull’urgenza di riallineare la ricerca sociale alla salvaguardia prioritaria del vivente, apertamente minacciato dall’appiattimento della razionalità tecno-scientifica sugli interessi del capitalismo cibernetico. I conflitti in corso tra le corporation che producono le macchine-IA sono assunte come analizzatori del processo entro cui le differenti Intelligenze Artificiali vengono addestrate e impostate – da quelle intrusive, che utilizzano neuro-tecnologie e bio-sensori, a quelle malvagie, che attrezzano i processi di “annientamento intelligente” degli umani. Le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori delle grandi Big Tech pongono un nodo che solo una pratica collettiva che ritorni a far leva sull’intelligenza sociale collettivamente esercitata potrà sciogliere”.
Michele Capolupo
Renato Curcio, Laureatosi in Sociologia all’Università di Trento è stato fondatore delle Brigate Rosse, catturato nel gennaio 1976 e rilasciato il 1998. Nel 1990, mentre era ancora in carcere, insieme a Stefano Petrella e Nicola Valentino, ha fondato una casa editrice chiamata Sensibili alle Foglie, per la quale ha pubblicato numerosi titoli su questi temi: L’impero virtuale, 2015; L’egemonia digitale, 2016; La società artificiale, 2017, L’algoritmo sovrano, 2018; Il futuro colonizzato, 2019, Identità cibernetiche, 2020, Il capitalismo cibernetico, 2022.
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La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)