Domenica 15 maggio 2022 alle ore 17.30 presso la sala degli stemmi in piazza Duomo a Matera è in programma la presentazione del libro “Una speranza di vita” di Maati El Hossi.
Programma
Saluti del sindaco di Matera, Domenico Bernardi
Interventi di Monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo Arcivescovo di Matera, Nicola Incampo, Responsabile IRC e pastorale scolastica della conferenza episcopale Basilicata, Saverio Omar Cicimarra, docente di storia filosofia presso il liceo classico e liceo artistico di Matera e consigliere regionale Roberto Cifarelli.
Presentazione coordinamento dei lavori a cura di Maria Antonino Dagostino presidente associazione Matera poesia 1995.
A seguire dialogo con l’autore.
Di seguito la recensione di Nicola Incampo
Maati El Hossi, per gli amici Matteo, ha saputo raccogliere in questo libro, le testimonianze di persone arrivate in Basilicata ed ancora alla ricerca di una integrazione completa.
Come dice Monsignor Caiazzo “persone con la speranza di approdare in una terra promessa”.
In tutti quelli che arrivano da noi, Matteo, ascoltandoli riesce a leggere nei loro occhi la violenza subita, riesce a sentire i lamenti delle loro famiglie e soprattutto ad accarezza le loro cicatrici frutto di torture.
Persone partite dalle loro terre con la speranza di poter un giorno ritornare soprattutto per camminare a piedi nudi sulla loro terra e danzare sotto i loro cielo stellato.
Matteo ascoltandoli capisce che per loro essere qui in Italia è segno di speranza, è segno di libertà ed è segno di futuro.
Sono arrivati in Italia su mezzi di fortuna, pagando a caro prezzo scafisti e aguzzini.
Sono persone fortunate, perché molti si sono persi in mare.
Il mare spesso tomba per sempre; corpi di bambini restituiti sulle rive ci ricordano che sono persone, proprio come noi.
Molti arrivano dall’Africa e Matteo con il suo racconto ci interroga: “Perché queste persone ci fanno paura?”
Matteo raccoglie queste testimonianze e ce le racconta.
E’ un libro di storie di vita.
Io direi che abbiamo il dovere di leggerlo e di farlo conoscere, soprattutto ai nostri alunni.
Le storie scelte da Matteo sono racconti pieni di dolore, di speranze di paure e di emozioni contrastanti.
Storie di persone, sì persone non numeri, come direbbe Papa Francesco, figli della stessa umanità.
Il racconto a volte non trova la conclusione desiderata, perché quella terra promessa si rivela più matrigna di quella abbandonata, dove la diversità è solo rifiuto.
Vorrei concludere con la gioia che queste persone hanno trovato una buona ospitalità nella nostra terra e con la speranza che mai rispondiamo alle diversità con intolleranze.