Presentato nel pomeriggio da Dedalo sensi sommersi nei Sassi di Matera libro “Sub tutela Virginis. L’icona marmorea dell’abbazia di Santa Maria a Banzi e alcune note sull’arte del Trecento tra Puglia e Basilicata” di Marcello Mignozzi.
Hanno dialogato con l’autore Maristella Trombetta, docente dell’Università degli Studi di Bari e Pasquale Doria, giornalista e direttore rivista Mathera. L’evento è stato patrocinato dalla Società Filosofica Italiana, Sezione lucana.
L’abbazia benedettina di Santa Maria a Banzi è la più antica della Basilicata. Poco è sopravvissuto della sua facies medievale: la chiesa, difatti, venne completamente ricostruita nel XVIII secolo, ma in tale occasione si decise di porre in facciata un’icona marmorea trecentesca di soggetto mariano; l’opera, mai dettagliatamente analizzata dalla critica, è qui al centro di uno studio che ne scandaglia ogni aspetto. Particolare attenzione è dedicata all’iscrizione alla base del manufatto, in cui vengono riportati l’anno di esecuzione, il nome del committente, quello dell’artista e persino la sua provenienza. Questo piccolo volume, è dunque dedicato alla figura di Petrus de Baro, scultore ignoto al panorama degli studi e finalmente restituito agli onori della Storia. La disamina del singolo manufatto diventa un pretesto per indagare le dinamiche di contaminazione artistica attive nel Regno di Napoli tra Duecento e Trecento, al tempo degli Angioini.
Marcello Mignozzi è docente di Storia delle Arti nel Medioevo, Storia delle Arti Suntuarie nel Medioevo, Storia e tecnica dei manufatti artistici in età medievale all’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’.
I suoi molteplici interessi riguardano la scultura, la pittura e le arti suntuarie tra età paleocristiana e tardo Gotico, con particolare attenzione alle contaminazioni iconografiche e stilistiche tra territori. Al centro delle sue ricerche è l’arte di ambito pugliese e lucano, inserita nel più ampio panorama europeo.
La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)