E’ incentrato sul tema della violenza sulle donne il romanzo “La gabbia di Anna” di Maria Lovito, presentato nel pomeriggio nella libreria Mondadori di Matera.
A dialogare con l’autrice la giornalista Antonella Ciervo e l’editrice di Edigrafema, Antonella Santarcangelo.
È una storia di sopraffazione quella raccontata da Maria Lovito nel libro “La gabbia di Anna”, pubblicato nelle scorse settimane dalla casa editrice lucana Edigrafema. Il tema della violenza di genere è doloroso e attuale, ma l’avvocato civilista di Policoro, alla sua prima opera, riesce ad affrontarlo con toni lievi.
In apparenza Anna è una donna come tante. Un tempo coltivava desideri, sogni, aspirazioni e mai avrebbe immaginato che il silenzio e l’umiliazione sarebbero diventati i padroni assoluti della sua vita.
Cosa spinge una persona maltrattata a tacere, a nascondere i lividi, le vessazioni, le minacce? A metterci giorni, mesi e anni per denunciare ma un minuto per ritrattare, illudendosi che il proprio uomo sia cambiato? Anna non lo sa: “Non fatemi domande per le quali non ho le vostre risposte”. Così parla, dando voce alle tante donne che ogni giorno, all’interno delle mura domestiche, subiscono maltrattamenti ingiusti e incomprensibili.
Lentamente, però, si annida nella mente della protagonista il seme della consapevolezza. Aprire la “gabbia” è l’unica soluzione per sopravvivere e recuperare i fili di un’esistenza interrotta. Inizia così un percorso tremendo ma necessario, costellato da alti e bassi, angoscia e speranza, rassegnazione e determinazione, che l’accompagneranno lungo la strada della rinascita.
La “Gabbia di Anna” è un libro dalla forte valenza sociale, che trasmette un messaggio di fiducia per le donne che subiscono violenza: l’invito a riprendere il cammino, non rassegnandosi a una condizione che, per quanto difficile e angosciante, può essere cambiata.
La fotogallery della presentazione del libro “La Gabbia di Anna”