Giovedì 16 maggio 2019 alle 18 a Matera nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi sarà presentato il libro “Nel nome del pane. Segni della cultura agropastorale in Basilicata” (Altrimedia Edizioni) di Mariana D’Aquino.
Dopo i saluti della Direttrice del Polo Museale della Basilicata Marta Ragozzino e dell’artigiano Luca Colacicco interverranno, insieme all’autrice, il Direttore del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università della Basilicata Ferdinando Mirizzi e il professor Nicola Rizzi. Modera l’editore Vito Epifania.
Il timbro o marchio del pane è un manufatto ligneo, di altezza tra i 10 e i 20 cm, scolpito a tutto tondo, e variamente decorato, costituito da un unico blocco di legno e suddiviso in due sezioni principali: una superiore con una figurazione decorativa-simbolica e una inferiore nella cui base venivano incise le iniziali di un nome.
Nel volume sono riprodotti pittoricamente 35 timbri del pane, una minima parte dei 400 pezzi conservati nella Collezione Etnografica del Museo Nazionale Archeologico “D. Ridola”; una collezione che comprende anche conocchie (utilizzate per dipanare la lana) cucchiai e stecche da busto. Un ricco repertorio di manufatti lignei che raccontano la storia di un popolo che nella sua semplicità ha tramandato questi piccoli oggetti, dal notevole valore artistico e degni di considerazione.
Un tempo, marchiare i pani con le iniziali del capo famiglia, in modo che non si confondessero con quelli di altre famiglie, dal momento che la consistenza della pasta e la pezzatura erano diverse e ciascuno voleva avere la certezza che il proprio pane non fosse scambiato con quello altrui.
“Nel nome del pane”, in edizione bilingue italiano-inglese, ha la prefazione firmata dal professor Ferdinando Mirizzi e un testo del professor Nicola Rizzi.
Marianna D’Aquino nasce a Casarano (LE) nel 1971, dopo gli studi artistici (Liceo Artistico e Accademia delle Belle Arti) si laurea nel 2008 in Beni Culturali, con una tesi in Storia dell’Arte Medievale.
Nel corso degli anni ha realizzato molteplici lavori di decorazione d’interni, partecipato a concorsi di pittura e eventi artistici.
L’interesse pittorico per il territorio si sofferma sulla riproduzione accurata e preziosa delle testimonianze di arte pastorale. Esse si ritrovano nei timbri del pane, che alludono alla fecondità, al benessere economico e ai vincoli familiari, e ai bassorilievi di età medievale, di cui la città di Matera conserva notevoli esempi.
Le opere di Marianna D’Aquino si lasciano leggere e respirare attraverso il territorio di Matera, terra antica, aspra e misteriosa che ha accolto nel suo ventre l’arte di una delle sue figlie cresciuta in questi luoghi.