Sarà presentato il 12 agosto alle 18 nel Museo della Cultura Arbëreshe di San Paolo Albanese Finuzza e le sue storie (Altrimedia Edizioni) di Marinella Battifarano. Dopo i saluti del sindaco, Antonio Mosè Troiano, la professoressa Eliana Rusciani dialogherà con l’autrice. Le conclusioni sono affidate ad Annibale Formica, già sindaco di San Paolo Albanese.
Nel libro, il ritratto di una famiglia borghese, impegnata nel lavoro e nel sociale, la testimonianza di un Sud positivo e, soprattutto, la storia singolare di una donna tenace, una pioniera di origine arbëreshe: l’autrice infatti, esaudendo un desiderio della madre – la protagonista Finuzza – a distanza di alcuni anni dalla sua morte, ha voluto lasciare un preciso ricordo scritto della storia della sua vita e della sua famiglia. In questa biografia, prendendo spunto dai racconti narrati da Finuzza alla figlia, è delineato un complesso percorso di vita, scandito da tappe liete, meno liete o dolorose. Il calore, l’emotività, la passione, sono sentimenti che vengono fuori con forza dalle parole della Battifarano.
Finuzza è una donna d’altri tempi che “non giustificava mai se stessa, sapeva di non potersi fermare, che avrebbe dovuto salvarsi da sé e che nessuno, neppure l’amico più caro poteva tirarla fuori dalla sua situazione. Di fronte al nuovo che avanzava, alla necessità d accompagnare i figli nell’inserimento nella società, cercava con vivace intuito soluzioni per lo più contrastanti con la mentalità del marito. Non rimpiangeva mai il passato, sapeva con sagacia prevedere i cambiamenti, si adattava alle novità, guardava con speranza al nuovo ruolo della donna nella società.”
La vita affascinante di Finuzza, nata nel 1917, si snoda tra San Paolo Albanese e Nova Siri sullo sfondo di un vasto nucleo familiare unito da grandi valori.
Ma Finuzza e le sue storie non si limita a ripercorrere solo le vicende di una famiglia, è anche un volume ricco di accadimenti storici strettamente legati alla genealogia degli Smilari: “Certamente la storia degli arbëreshe stanziati nella valle del Sarmento e dintorni è ancora tutta da scrivere. – sottolinea l’autrice – Mi auguro che queste poche note possano sollevare interesse tra i giovani, i soli a poter prendere il testimone e continuare la corsa in archivi pubblici e privati, dove ancora si conservano documenti e testimonianze del passato”.
Marinella Battifarano, nata a Nova Siri, materana d’adozione. Dopo le prime esperienze di insegnamento in alcuni paesi lucani, dal 1970 ha insegnato Lettere a Matera nella scuola Media Pascoli e nell’istituto industriale