Nella chiesa santuario di San Francesco di Paola a Matera sono stati presentati due volumi di Monsignor Antonio Tortorelli: “Una lunga primavera di Santità – San Giovanni da Matera e il suo tempo” e Dal Monastero alla cura di Anime – Monsignor Anselmo Filippo Pecci Arcivescovo Metropolita di Acerenza e Matera”. Le pubblicazioni sono state promosse in occasione del 65° Anniversario di Sacra ordinazione sacerdotale del Rettore e Padre Spirituale Monsignor Antonio Tortorelli, “di cui 63 anni- spiega don Antonio- sono stati spesi per la formazione spirituale e l’elevazione morale di quanti hanno frequentato la Chiesa Santuario, nella sequela del carisma penitenziale del Santo di Paola. Ricordo con profonda riconoscenza tutti i Pastori di questa comunità Diocesana , che l’hanno guidata con le loro peculiari doti di scienza e di virtù, in modo speciale, il pio e dotto Arcivescovo Anselmo Filippo Pecci, al quale devo tanto della mia formazione, così come i miei carissimi confratelli recentemente scomparsi: Don Salvatore Del Giudice, Don Luigi Paternoster, Don Franco Conese, che in questa circostanza affettuosamente mi sono presenti, come nel lontano 1944, quando il padre e Pastore Monsignor Pecci, che ci volle con sé nell’Episcopio a causa dell’impossibilità di raggiungere il seminario di Salerno, per le note vicende belliche. Avendo appreso che l’Istituto di Scienze religiose di Matera è stato intitolato al sapiente Presule, al fine di ricordane e valorizzare l’opera ho avvertito la necessità di presentare un profilo affinché i giovani frequentanti l’istituto ed i miei giovani confratelli nel sacerdozio possano trarne insegnamento dalla sua profonda pietà, erudita cultura , illuminata ed ispirata sapienza”.
Hanno partecipato alla presentazione Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei, Monsignor Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Mtera-Irsina. Non è potuto intervenire il prof dell’Università di Basilicata Francesco Sportelli la cui relazione è stata letta dal prof. Fumarola. Il prof. Fonseca si è soffermato nel corso del suo intervento sull’ eremitismo meridionale e poi sulla figura di San Giovanni da Matera e sul concetto di Mendicanza che aveva vissuto in quanto mendicava l’amore di Dio e Dio che mendicava Giovanni. “L’eremitismo risale ai primordi dell’esperienza umanistica in Occidente come in Oriente”. Il professore ha rimarcato il profilo della spiritualità del Santo materano tracciato da Monsignor Anselmo Pecci in due Lettere Pastorali indirizzate al clero e ai fedeli dell’Arcidiocesi in occasione della traslazione dei resti mortali del Santo e dell’ottavo centenenario della sua morte.
“Le lettere pastorali – spiega il relatore – forniscono cenni sulla vita di San Giovanni, eremita, penitente, viandante ed evangelizzatore; sulla costituzione , sull’estensione e sulla Congregazione pulsanense da lui fondata . L’esempio del Santo, secondo l’auspicio di monsignor Pecci , sarebbe stato motivo di edificazione spirituale e di risveglio della fede dei contemporanei. Monsignor Tortorelli, nel suo lavoro, chiude in dieci paragrafi l’identificazione della figura del Santo affinche i fedeli possano riscoprire e tenere sempre in mente la figura del Santo Giovanni, che negli ultimi anni si era obliterata ed offuscata. Non abbiamo ancora una edizione critica di san Giovanni da Matera: il maggior studioso Francesco Panarelli aveva pubblicato nel 1987 “Dal Gargano alla Toscana”.
Monsignor Tortorelli ha il merito di allargare la storiografia su Anselmo Pecci, che all’eremita San Giovanni dedica due lettere epistolari e da qui Tortorelli ricava il titolo del libro. “Monsignor Pecci – sottolinea Fonseca – è il miglior interprete in termini pastorali di San Giovanni da Matera per riscoprire la identità materana e il popolo materano. Tortorelli esaltando la figura del Santo Giovanni da Matera fa scoprire le radici religiose della comunità materana”.
Monsignor Ligorio ha sottolinato la bibliografia di don Antonio Tortorelli mentre il dottor Sportelli, leggendo la relazione del dottor Fumarola si è soffermato sulla figura di Monsignor Pecci e riferendosi a Tortorelli ha spiegato che nel libro viene rimarcata l’azione benefica svolta da monsignor Pecci evidenziando l’affetto che i fedeli gli portavano”.
Una chiesa gremita ha ascoltato con passione le relazioni e la voce di don Antonio Tortorelli, che ha chiuso la presentazione dei due volumi: “Sento il dovere di ringraziare tutti e il prof. Fonseca per la gratitudine che ha per la città di Matera. Dobbiamo rivalutare la nostra città per le risorse di cui dispone e che non si riescono a far prevalere. Questa è una città che ha le radici forti e che da frutti importanti. Occorre dare ai giovani un impulso nel valorizzare le loro personalità per una vita sempre più bella ed attraente. Ringrazio Sportelli per l’accorata passione nella sua relazione e Monsignor Ligorio che ha sempre mostrato grande disponibilità verso i sacerdoti, In chiusura voglio usare le parole del Santo Padre: Sono umile operaio nella vigna del Signore e questo voglio essere”.
Carlo Abbatino
La fotogallery della presentazione ufficiale (foto www.sassilive.it)
Frutto di amore e passione per la nostra secolare storia materana di cui l’anima generosa di don ANTONIO e’ ricolma. Auguri per il giubileo sacerdotale, don. Nicola MANICONE