Edvige Cuccarese, di professione ingegnere ma anche saggista, poetessa ed appassionata cultrice di ricerca storica, già autrice di altre importanti opere, si rivolge anche alla riscoperta di protagonisti di storia regiona-le e nazionale, inquadrandoli in una visione più ampia e contestuale. La più recente opera “Nicola Fiorentino. Tra Personaggi e Rime” è una preziosa Anthologica, parte integrante di un impegno che non è di natura celebrativa ma di valorizzazione del contributo offerto da un lucano illustre alla diffusione degli ideali di libertà, benessere sociale e di pace. Al centro del lavoro Edvige Cuccarese pone come riferimento storico la Repubblica Partenopea del 1799 con tutti i suoi risvolti, sfatando il luogo comune di una breve ed effimera esperienza, che invece, pur nella sua ri-strettezza temporale, ha esaltato il ruolo svolto da protagonisti che pagarono con la vita la coerenza con i propri i-deali ed i principi sacri e inviolabili sui quali credevano. E tra i tanti occupa un posto privilegiato Niccola (o Nicco-lò) Fiorentino, che il saggio presenta in tutta la sua grandezza, senza tuttavia trascurare l’impegno di altri pensatori, che di quelle idee innovative si fecero portavoce. Il progetto allestito da Edvige Cuccarese, presenta anche, e non solo come comprimari, altri personaggi, attraverso un concatenarsi di avvenimenti, in tutto il loro fascino e nei fer-menti di passioni e di aspirazioni per un mondo migliore. Ed in tale visione le cittadine di Montalbano Jonico e Pomarico che condividono le origini della famiglia Fiorentino, hanno svolto un ruolo rilevante. Nicola Fiorentino, Felice Mastrangelo, Rachele Cassano e Francesco Lomonaco avevano fondato la “Sala Patriottica” di Montalbano. L’Albero della Libertà, simbolo delle nuove idee liberali, fu innalzato il 2 febbraio 1799 ed il popolo percorse le strade al grido di “Viva la Repubblica e morte al Borbone. Pomarico, inserita nel Cantone di Pisticci, ebbe nei libe-rali Michele Di Giacomo e Antonio Cirella i principali animatori e promotori della Repubblica Partenopea. Fioren-tino, presentato da “genio ragazzino a uomo moderno”, era nato a Pomarico il 3 aprile 1755 da Giuseppe e Giulia Sisto. Conseguita la laurea in legge nonché “erudito in filosofia e scienze matematiche”, nel 1775 insegnò a Bari Matematica e Filosofia Razionale e nel 1781 fu nominato Sovrintendente delle regie scuole baresi. Autore di pub-blicazioni scientifiche, dal 1783 si dedicò all’Avvocatura pubblicando “Principi di Giurisprudenza e Istituzioni di Pratica Criminale”. Nel 1799 si avvicinò, pur con qualche sofferenza, al movimento giacobino, pubblicando dei Di-scorsi ai Giovani ed un Inno a S. Gennaro, con considerazioni personali sul concetto di libertà. Pur non avendo mai ricoperto diretti incarichi presso il Governo Repubblicano, fu imprigionato e sommariamente processato dal giudice Giudobaldi che in passato era stato suo amico. Rifiutò la difesa d’ufficio e confermò la sua posizione di spirito libe-ro, come riporta Pietro Colletta in “Storia del Reame di Napoli”: ”Mi governai con le leggi o con la necessità, leg-ge suprema… Poichè amicizia mi protestate, io Vi esorto ad abbandonare il presente Uffizio di carnefice, non di giudice, ed a riflettere che se giustizia universale, che pure circola sulla terra, non punirà in vita i delitti vostri, voi, nome abborrito, svergognere i figli, e sarà per i secoli a venire la memoria vostra maledetta”. Condannato a morte, fu giustiziato il 12 dicembre 1799. Affascinata dalla poliedrica personalità di Fiorentino, Edvige Cuccarese apre la sua opera con gli splendidi versi della lirica “Un Fiore per Te”, a lui dedicata “…che troverà vittoria nel Paradiso dei Grandi”, ed evidenziando anche la sua spiccata personalità poetica che anticipa l’epopea romantica, pur viven-do nel secolo dei Lumi. L’autrice costruisce poi inediti raffronti per ricordare altri illustri lucani. Il 1755, anno di nascita di Fiorentino, fu anche quello della morte di Gerardo Maiella, Patrono di Basilicata, di cui vengono ripropo-sti virtù e testamento spirituale. Si rammenta poi che Fiorentino nasce a Pomarico quattordici anni dopo la morte del musicista Antonio Vivaldi, oggi al centro di nuovi studi e ricerche. A Pomarico è sorto infatti il Vivaldi Festival voluto da Antonio Bonavista, infaticabile promotore di attività culturali. Altro interessante raffronto è quello tra Fiorentino e Isabella Morra, divisi dal tempo, ma accomunati dal profondo amore per la loro terra. E’ opera quella di Cuccarese dunque che abbraccia campi diversi e che si completa con l’albo genealogico della famiglia Fiorenti-no, studi ed opere, il rapporto con S. Maurizio, che offre l’occasione di proporre una poesia dedicata al patrono di Montalbano, “Anime e città”. Anche in questa sua nuova opera, l’autrice adotta un rigoroso metodo critico scienti-fico, la perfetta interpretazione e analisi delle fonti, la narrazione sempre fluida e chiara. Dall’opera, ne viene fuori il ritratto di protagonisti, degni figli della loro Terra, e di una società, laboriosa e tenace, di cui la Basilicata deve andare orgogliosa e fiera.
Giuseppe Coniglio