Il farmacista materano Nunzio Longo ha presentato nel pomeriggio nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi il libro “La Medicina Popolare nei Sassi di Matera, dalla mitologia medica alla biomedicina” di Nunzio Longo, Edizioni Magister.
L’esperienza di un mondo sorgivo e primitivo, scritta nelle pieghe di una natura impervia e selvaggia, si è resa vita concreta nella lotta per la sopravvivenza di un popolo che ha solcato i secoli facendo giungere l’eco della sua creatività alle generazioni future. La medicina di oggi, scientifica e tecnologica, guarda a questa esperienza millenaria con rispetto e ammirazione. Popoli ignoranti, dediti all’agricoltura e all’allevamento del bestiame, sono riusciti a curarsi con espedienti nati dalla complicità tra ricchezza di erbe spontanee e l’uso sperimentale adottato nei secoli. La linfa, intrisa di cultura ed esperienza, è l’anima del libro presentato dal giornalista Pasquale Doria, che ha dialogato con l’autore Nunzio Longo e l’editore Timoteo Papapietro.
“Questo libro – spiega Nunzio Longo – è il frutto di 43 anni di lavoro, avviato dopo la laurea. Contiene tutto il mondo della medicina visto dalla gente che abitava nei Sassi, che non aveva mezzi per curarsi ma aveva delle credenze che erano fondate, credenze sull’uso delle erbe e anche sull’aspetto magico. Ma quello delle erbe ha dato una svolta alle cure dei nostri antenati. Sapevano benissimo che la papagna funzionava. Solo che per loro le erbe avevano un altro significato. Noi oggi parliamo di principi attivi, di sostanze chimiche, in passato le erbe erano viste in funzione apotropaica, per allontanare il male. Loro pensavano che le piante contenevano energie per allontanare tutti i mali, in senso lato. Un libro che contiene diversi aneddoti, raccontati dagli anziani, informazioni anche frammentarie ma utili per questa pubblicazione. Ho parlato degli animali, quelli più familiari, per sottolineare le analogie che si usavano anche nelle espressioni dialettali. Se una persona aveva le orecchie lunghe si diceva che hai le orecchie di cuccio, se una persona aveva i capelli rossi era rosso malpelo, tutto questo ci porta in una realtà verghiana, quindi il naturalismo è una realtà evidente”.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione del libro di Nunzio Longo (Foto www.SassiLive.it)