Nella chiesa del Purgatorio di Matera del 1747, ricca di opere dei Conversi si è svolta la presentazione del libro “Ostensione della Sindone Passio Christi Passio Hominis 10 aprile-23 maggio 2010” a cura di Emanule Calculli. Un’iniziativa culturale promossa dall’Associazione Nazionale dei Carabinieri (ANC) della Sezione di Matera guidata dal presidente Savino Antonio Cipriani. Al tavolo per la presentazione ufficiale con l’autore anche don Vincenzo Di Lecce, parroco della Cattedrale e relatore dell’opera, il colonnello Domenico Infante Ispettore Regionale dell’ANC di Basilicata, l’avvocato Tommaso Calculli, il medico chirurgo Biagio Napolitano, che guida anche la cooperativa “Medicina Domani”.
L’idea del libro è scaturita in seguito al Pellegrinaggio che ha coinvolto i soci diretti a Torino per visitare la Sindone di Nostro Signore. Don Vincenzo di Lecce il compito di avviare la presentazione: “E’ stato sviluppato un lavoro di riflessione sulla Sindone e sulla storia che questa testimonianza può significare per l’uomo di oggi. L’autore ha voluto studiare e approfondire e non fermarsi al sentimento che la Sindone ha provocato in lui e nei compagni di viaggio. Ne scaturisce un lavoro scientifico che ripercorre la storia dettagliata del telo che racconta Gesù Cristo, uomo crocifisso e martoriato. Il Santo Padre delega l’arcivescovo di Torino e gli arcivescovi a presentatare l’ostensione e l’ultima si è svolta nel 2010 con lo slogan “Passio Christi Passio Hominis” perché quella Passione è ancora in itinere e continua nell’uomo che soffre , nell’uomo che non è riconosciuto nei suoi diritti”. Don Vicenzo poi fa riferimento al film “The Passion” di Mel Gibson girato a Matera: “Il Telo riporta tante tracce di sangue e quel film fa riferimento a quell’episodio con una scena alquanto cruenta che ha impressionato tanto gli spettatori. Noi ritroviamo nella Sindone la prova dell’uomo che ha subito il martirio della Passione.”
L’autore CAlculli: “Ho scelto la chiesa del Purgatorio per la presentazione del libro perchè in questo tempio è rappresentata la morte e la redenzione. E’ stato un lavoro molto faticoso, che mi ha dato la possibilità di descrivere i miei sentimenti provati di fronte alla sindone. Ho vissuto un fenomeno misterioso che con rapidità si svelava e parlava al mio cuore. Credo nell’autenticità della Sindone”.
Il colonnello Infante. “La Sezione di Matera è il fiore all’occhiello della Benemerita. Cipriani mi aveva detto che c’era l’intenzione di scrivere un libro sul pellegrinaggio alla Sindone e così il direttivo ha approvato la sua stesura. L’autore ha svolto un lavoro certosino ricostruendo il percorso della Sindone con una cronologia appropriata. E’ riuscito a cogliere le fotografie, ad estrapolarle dai quadri e a metterli affianco alla storia”. L’avvocato Calculli con forte animosità ha ribadito la sua convinzione in merito alla veridicità della Sindone e si è interrogato sui motivi che impediscono alla Chiesa di dare il suo Placet a questa verità. Poi è soffermato sul polline che si vede sulla Sindone, polline che arriva da una pianta della Palestina: “Parlo in maniera semplice e dico che molti dubbi ha suscitato la Sindone dopo la flagellazione e la morte del Cristo. Nonostante che la Chiesa non ha dato il Placet sulla autenticità della stessa siamo portati a credere che la Sindone è autentica perché non vi è traccia di manipolazione come hanno affermato gli scienziati. Gli atei fanno guerra alla religione e hanno detto che non è vera”.
Biagio Napolitano: “Un’emozione arriva proprio dal Telo, perchè c’è un rapporto diretto tra noi e la Sindone. Guardando il Telo possiamo affermare che il relativismo si trova nel baratro mentre dalla morte di Cristo abbiamo la certezza delal resurrezione. E’ sorto l’uomo nuovo e può avere la speranza di risorgere. Nella Sindone non ci sono ombre”.
All’incontro hanno partecipato il capitano della Compagnia dei Carabinieri di Matera Paolo Sambataro, il presidente del Consiglio Provinciale Aldo Chietera. La titolare di PubliMusic Edizioni, Sabrina Gallitto, è stata omaggiata dall’Associazione di un’opera dell’artista materano Ettore D’Addiego.
Carlo Abbatino