Sabato 17 dicembre 2016, nel salone del Castello Normanno, alle ore 16.30, il Centro di documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra” presenterà il libro di Paolo Saggese, “Rocco e i suoi fratelli”. Pensiero meridionalista e poesia in Lucania, Irpinia e Cilento (Scotellaro, Parrella, Trufelli, Stiso, La Penna, Piscopo, Iuliano, Liuccio), pubblicato nel 2015 a Nusco (Avellino). L’iniziativa si avvale del patrocinio del Comune di Tricarico e vede coinvolti anche il Centro di documentazione sulla poesia del Sud con sede a Nusco, il Parco Letterario “Francesco De Sanctis”, il Fai e gli studenti del liceo scientifico “Carlo Levi” e del liceo delle scienze umane e linguistico non statale “Gesù Eucaristico” di Tricarico. L’incontro sarà introdotto da Carmela Biscaglia, direttore del Centro di documentazione “Rocco Scotellaro e la Basilicata del secondo dopoguerra” e la relazione sul libro è affidata al critico letterario Alfonso Nannariello, del Centro di Nusco. Sarà presente, con una testimonianza, Mario Trufelli, poeta e scrittore originario di Tricarico. Nel corso della serata, la storica materana Rosalba Demetrio leggerà poesie degli autori analizzati nel volume. A ricordo della morte di Rocco Scotellaro (15 dicembre 1953), verrà quindi proiettato un video curato da Sabrina Lauria e Domenico Langerano, del Gruppo Fai di Tricarico, sulla storia del monumento funebre al poeta lucano. La serata si concluderà con l’intervento dell’autore del libro e i saluti istituzionali di Angela Marchisella, sindaco di Tricarico; di Giuseppe Iuliano, presidente del Centro di documentazione sulla poesia del Sud; di Mario Salzarulo, coordi-natore del Parco Letterario “Francesco De Sanctis” e di Rosalba Demetrio, capo Delegazione Fai di Matera. Il volume, con prefazione di Francesco D’Episcopo, racchiude il risultato di un profondo impegno scientifico e civile condotto dal critico letterario irpino Paolo Saggese, teso a far sentire la voce poetica delle aree più interne del Mezzogiorno d’Italia, corrispondenti alla Lucania, all’Irpinia e al Cilento, collocandole, con la dignità e l’importanza che meritano, nel più vasto contesto della letteratura italiana. Una voce che trova in Scotellaro il “fratello maggiore”, al quale si riconnettono – nella visione di Saggese – i poeti lucani Michele Parrella e Mario Trufelli, gli irpini Pasquale Stiso, Antonio La Penna, Ugo Piscopo e Giuseppe Iuliano e il cilentano Giuseppe Liuccio. Ciò che li accomuna è la prospettiva “civile” della loro poesia, che li lega alla società e ai problemi del proprio tempo. Un valore che si è come smarrito nell’odierna società globalizzata, così lontana dalla forte progettualità della generazione dei poeti e dei letterati ma anche dei politici del secondo dopoguerra (e Scotellaro ne è un esempio), che elaboravano strumenti di approccio e di soluzione di quei pro-blemi che, nel loro insieme, chiamiamo “questione meridionale”. Paolo Saggese, autore o curatore di una trentina di volumi dedicati alla poesia latina e italiana, alla storia del Novecento e alla politica, è, con Giuseppe Iuliano, il fondatore del Centro di documentazione sulla Poesia del Sud, nato per salvaguardare la memoria della poesia del Sud d’Italia e dei Sud del mondo. Una memoria a forte rischio di perdita, data l’esclusione sistematica dei poeti meridionali dalle storie letterarie più accreditate. Egli è anche direttore artistico del “Festival della Poesia dei Paesi del Mediterraneo”.
Dic 14