Presentato questa sera a Matera nel chiostro della Prefettura il libro “Radici lucane” di Patrizia Bianco. L’incontro è stato organizzato dal Circolo Culturale La Scaletta di Matera. Hanno dialogato con l’autrice i soci del Circolo Brunella Carriero e Santino G. Bonsera; la serata è proseguita con la lettura di alcuni estratti del libro da parte di Emilia Fortunato.
Patrizia Bianco nel suo libro, che vede la prefazione di Giuseppe Lupo, ripercorre il viaggio in Lucania della giovane Teodora e le vicende di una famiglia patriarcale materana nell’arco di tre generazioni a partire dagli anni Trenta. È un ritorno “necessario” per svelare il mistero che avvolge l’infanzia dell’anziana madre nel tentativo di contrapporlo all’oblio verso cui la malattia la sta trascinando. I ricordi viaggiano sottopelle e il lettore seguendoli ricostruisce la vita agli antichi rioni, la quotidianità degli anni della guerra e la difficile ripartenza. Dal nord giunge il richiamo delle fabbriche, del lavoro, del benessere, difficile resistere. La valigia è già dietro l’uscio, la civiltà contadina ha le ore contate. L’epocale esodo di massa della fine degli anni Sessanta completato dallo sfollamento della popolazione chiuderà un’epoca.
La città di Matera, sfondo della narrazione, immersa nella sua storia è l’immagine speculare del suo passato remoto, sempre uguale a se stessa, indifferente al trascorrere del tempo. Rivivono in tale contesto gli elementi con i quali la civiltà contadina è stata da sempre descritta e sui quali la stessa questione meridionale è stata codificata. È un lavoro corale in cui niente è come appare, ogni personaggio mostra una crepa, una fragilità da cui traspare l’indole che l’ha precipitato alla rovina o, viceversa, la forza d’animo a cui deve il suo trionfo. L’amore, declinato in molteplici forme, tiene le fila di questa storia: l’amore che va oltre i legami di sangue, l’amore fraterno distrutto dall’odio e poi ricostruito, quello che sfida gli anni e si fa cura, l’amore che affranca discriminazione e malattia.
Trama del volume. Zio Compare vive ancora negli antichi rioni dei Sassi e l’accoglie la nipote Teodora evocando le vicende della famiglia. Sull’onda dei ricordi il flash back riporta l’azione all’epoca in cui suo padre Cosimino ritrova la piccola Fortunata nascosta nel suo ovile. Un essere impaurito e diffidente, capelli bruciacchiati e pelle nera di fuliggine come se fosse appena fuggita dall’inferno. È questo evento costituisce lo spartiacque dell’esistenza della protagonista, da quel momento il suo vissuto lascia il passo a un doloroso vuoto che la segnerà per sempre. Cosimino conduce la bambina a casa fiducioso che la sua famiglia la stia cercando ma nessuna segnalazione di scomparsa arriva ai Carabinieri. Il mistero resta fitto. L’ingresso in famiglia non è indolore. Dorina, moglie di Cosimino, temendo di suscitare la gelosia della figlia disabile, alza una cortina di diffidenza e i due gemelli, sempre in lite fra loro, riconoscono in lei un ulteriore elemento di interferenza. Con il trascorrere del tempo, la ragazza si aggrappa al presente, afferra che la vita le sta offrendo una nuova possibilità e con tenacia e semplicità riesce a costruire attorno a sé un solido rapporto affettivo. Negli anni ognuno prenderà la sua strada e Fortunata sceglierà di seguire Cesare in fuga dal confino verso il nord. L’azione torna in tempi recenti e quando Teodora torna a Genova ha con sé le risposte che cercava e decide di affidarsi alla forza salvifica della verità. Il terremoto emotivo che si abbatte sull’anziana farà emergere brandelli di ricordi attenuando quel senso di colpa che non l’aveva mai abbandonata.
Patrizia Bianco. È nata a Potenza, ma ha anche radici materane da parte della famiglia materna. Vive e lavora a Potenza. Consegue il PhD in Economia dell’Ambiente continuando a coltivare la passione per la letteratura. Nel 2018 viene pubblicata la sua prima opera Controcanto, verso il vento edito da Kimerik Editore sul tema dell’adozione. Nel 2020 esce Radici Lucane edito da Santelli Editore. Vincitore dello Special Pitch Kobo Writing life 2018 al Women’s Fiction Festival di Matera come miglior progetto editoriale e premio Città di Grottole. Il libro Radici Lucane è finalista alle Residenze Gregoriane di Tivoli 2020, al premio Nicola Zingarelli 2021.
La fotogallery della presentazione del libro di Patrizia Bianco (foto www.SassiLive.it)